L'ANALISI
13 Agosto 2025 - 05:00
CREMONA - In quint’ultima posizione, Cremona con i suoi 257.169 biglietti staccati nei musei nel 2024. Cremona e il suo territorio fanno meglio solo di Pavia con 94.343 biglietti, di Monza e Brianza con 78.083 presenze. Chiudono la classifica Sondrio con 47.510 visitatori e Lodi con 2.002 biglietti venduti. Fanno meglio di Cremona tutti gli altri Comuni lombardi partendo da 6 milioni di visitatori Milano, seguita da Brescia (704.819 ingressi), Bergamo (693.447 ingressi), Como (554.740 ingressi), Varese (409.167 ingressi), Mantova (387.850 ingressi) e Lecco (371.446 ingressi).
A dare conto, in maniera più dettagliata delle presenze nei musei cremonesi, cremaschi e casalaschi è il report statistico, curato da Michela Dusi dell’amministrazione provinciale, che offre una radiografia esauriente del gradimento delle collezioni civiche e private del territorio. Il trend degli ultimi anni: dal 2019 al 2024 è un trend comunque positivo: si è passati dai 218.193 visitatori del ‘19 agli attuali 250.317 che i dati forniti da Regione Lombardia accrescono di 7mila unità.
Al di là di questa discrepanza, diventa difficile immaginare una competizione fra Cremona e Mantova, o Lecco che precedono nella classifica lombarda la città del torrone e il suo territorio. Non meno interessante è l’analisi delle collezioni più amate dai turisti. Si legge infatti nel report: «Come gli scorsi anni, il museo che ha registrato il maggior numero di visitatori è stato il Museo del Violino con 75.275 ingressi (il 30%), seguito dai Musei della Diocesi di Cremona (comprendono il Museo diocesano, il Battistero e il Museo verticale del torrazzo) con 46.088 ingressi (il 18%), dai musei della Rocca e della Stampa di Soncino con 31.631 ingressi (il 13%) e dal Museo civico di storia naturale di Cremona con 24.485 ingressi (il 10%)».
L’assessore alla cultura Rodolfo Bona commenta la classifica regionale senza troppo allarmismo: «Le due città che ci precedono hanno attrazioni turistiche consolidate e che pescano su un bacino di visitatori più ampio, penso a Lecco col suo lago — afferma —. Se guardiamo lo storico non possiamo lamentarci, il trend degli ultimi anni è crescente. Detto questo, non vuol dire che si possa fare di meglio».
Il top di gamma per i musei cittadino sono il Museo del Violino e il Torrazzo: «due attrazioni a loro modo uniche e che ci contraddistinguono — spiega —, ma questo non vuol dire che si possa lavorare per coinvolgere i turisti anche su altre sedi museali. La realizzazione della biglietteria integrata permetterà di fare questo, offrirà una serie di scontistiche e occasioni che potranno aiutare a portare i visitatori anche in pinacoteca o all’archeologico, senza dimenticare Storia naturale e il Cambonino».
Se la biglietteria integrata permetterà ai turisti di avere a portata di click tutta l’offerta museale cittadina, l’assessore Bona è convinto che «per quanto riguarda la pinacoteca sia importante puntare sui gioielli della nostra collezione: il San Francesco di Caravaggio e l’Ortolano dell’Arcimboldo. L’intenzione è quella di lavorare ad allestimenti che possano valorizzare in maniera evidente le due opere, questo aiuterà ad accendere i riflettori sui due capolavori che possono costituire motivi di attrazione. Credo che ci siano margini di miglioramento, soprattutto se con maggiore determinazione tutte le diverse anime del sistema museale cremonese lavoreranno insieme».
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