L'ANALISI
CASALMAGGIORE. IL CASO
08 Agosto 2025 - 05:10
CASALMAGGIORE - Un gesto incosciente e dal retrogusto amaro, quello compiuto mercoledì sera all’interno della palestrina indoor della zona Baslenga, struttura dedicata agli allenamenti di velocisti e spesso teatro di competizioni giovanili nei mesi più freddi. Intorno alle 21.30, due passanti hanno notato del fumo uscire dall’edificio e hanno immediatamente allertato i Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto insieme ai carabinieri di Casalmaggiore.
Inizialmente si è temuto un incendio, ma l’allarme si è rivelato infondato. Nessun rogo, infatti, ma solo una nuvola densa prodotta dallo svuotamento degli estintori, utilizzati con ogni probabilità da alcuni vandali penetrati nella struttura.
Il sindaco Filippo Bongiovanni, ricostruendo l’accaduto, non ha usato mezzi termini: «Con ogni probabilità si tratta di ragazzi annoiati, entrati dopo aver scavalcato e trovato una porta aperta. Hanno frugato tra gli armadietti, non trovando nulla, e allora si sono messi a svuotare gli estintori, forse persino a lanciarli contro i vetri. Non li hanno sfondati, ma ci sono danni».
Il sistema di allarme antincendio è scattato, attivato – sembra – dagli stessi intrusi. I tecnici comunali sono già intervenuti per ripristinarlo, ma resta la questione educativa. La polvere degli estintori è difficile da eliminare dai vestiti. Il sindaco invita eventuali genitori che abbiano ha notato abiti imbrattati in casa ad andare in Comune per parlarne.
Nel frattempo i carabinieri hanno rilevato alcune impronte, che potrebbero rivelarsi decisive per risalire agli autori del gesto. «Un’ammissione di responsabilità – per il sindaco – eviterebbe inutili complicazioni. Anche perché questi danni, seppur limitati, pesano sulla collettività. E quindi anche su chi li ha causati».
L’episodio riporta alla mente quanto accadde nel giugno 2020, quando un incendio – stavolta vero – colpì il magazzino Interflumina, provocando danni per circa 50mila euro: in quel caso andarono distrutti attrezzi sportivi, due pulmini e un triciclo utilizzato da un dirigente con disabilità.
Questa volta il bilancio economico è meno pesante, ma resta intatta l’amarezza per un gesto che colpisce, ancora una volta, un luogo dedicato alla pratica sportiva e ai giovani.
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