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PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI: LA SVOLTA

Scuola, scatta la riforma: lavori utili per i sospesi

A partire da settembre gli studenti non saranno più soltanto esclusi dalle lezioni

Claudio Barcellari

Email:

cbarcellari@laprovinciacr.it

05 Agosto 2025 - 05:25

Scuola, scatta la riforma: lavori utili per i sospesi

Simona Piperno, Nicoletta Ferrari e Maria Grazia Nolli

CREMONA - Stare a casa a riflettere sui propri errori è ormai un provvedimento disciplinare datato. Arriva a settembre la riforma su sospensioni e voto di condotta, che riplasmerà la normativa vigente finora: gli studenti colpiti dalla sanzione, anziché essere esclusi dalle lezioni per qualche giorno, potranno prendere parte ad attività socialmente utili, sia nella scuola che all’esterno, in collaborazione con enti territoriali.


Nell’attesa dell’uscita dei decreti attuativi, che saranno pubblicati nei prossimi giorni, le scuole cremonesi si sono già organizzate per recepire la normativa. Che per qualcuno, in realtà, non è nemmeno così nuova.

Simona Piperno, dirigente scolastico dell’Iis Torriani, fa presente che misure educative di questo tipo vengono da tempo adottate nella sua scuola: «Stiamo lavorando all’aggiornamento del regolamento di istituto — dichiara — per accogliere queste riforme. La sospensione verrà sostituita con percorsi di accompagnamento e sensibilizzazione. Noi, in realtà, lo facciamo già, con una certa costanza e con discreto successo. Abbiamo personale docente e Ata che si rende disponibile anno per anno per affiancare gli studenti in attività di supporto: si tratta di lavori manuali come raccogliere le foglie, o dare una mano al tecnico addetto al prestito dei libri della nostra biblioteca».

Il pregio di questa misura, secondo Piperno, sta nel rapporto con la figura adulta, con cui il ragazzo «può confrontarsi, riflettendo sulla situazione che ha determinato le sanzioni disciplinari. I riscontri che abbiamo ricevuto sono sempre molto positivi». Le attività di interesse pubblico, finora, sono state svolte dai ragazzi grazie a convenzioni attivate con altri enti.

«Da settembre — precisa Piperno —la proposta diventa obbligatoria. Stiamo lavorando per sottoscrivere nuove convenzioni con enti del terzo settore che possano accogliere i nostri studenti, magari con la figura di un tutor esterno a cui si affiancherà lo studente. Il tutto senza trascurare il rapporto con la famiglia, elemento fondamentale per consentire il rientro in classe dell’alunno senza traumi».


Anche secondo Nicoletta Ferrari, dirigente scolastico dell’Istituto Einaudi, le novità sono da leggere in chiave positiva. Anche la riforma sul voto di condotta: «Con il 6 in pagella — spiega Ferrari — i ragazzi dovranno recuperare realizzando un elaborato di cittadinanza e costituzione. Ottima iniziativa per sensibilizzare gli studenti, che non devono solo essere valutati, ma anche accompagnati (con la collaborazione delle famiglie) in un percorso di riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni. Si tratta di un’assunzione di responsabilità».

Anche l’Einaudi si è già organizzato per applicare le nuove norme: «Abbiamo già dato questa comunicazione con circolari ai genitori e ai docenti — continua Ferrari — e abbiamo approvato un regolamento interno anche per le sospensioni, individuando l’organico potenziato. Leggeremo i decreti attuativi e creeremo ulteriori convenzioni e collaborazioni».


Per Maria Grazia Nolli, dirigente scolastico del Liceo Manin, non manca qualche criticità, per cui è opportuno attendere l’uscita dei decreti attuativi: «La riforma sulla sospensione — commenta — trasformerà un provvedimento punitivo in un incoraggiamento all’azione positiva. Il voto di condotta, poi, è da sempre un’azione didattica e pedagogica, e deve essere utilizzato sempre nell’interesse dello studente».

In entrambi i casi, secondo Nolli, la sanzione si trasforma in risorsa: «Viene privilegiata l’opportunità di comprendere il senso di un voto e di una sanzione. L’idea di sostituire la sospensione intesa in senso tradizionale con attività di volontariato, o di utilità per la comunità scolastica, è molto interessante, e l’ho già sperimentata in passato. Bisogna però vedere la reale applicazione del decreto attuativo. Ci sono due punti critici: la disponibilità effettiva del personale che dovrà vigilare sugli incarichi dello studente (se svolti a scuola), e la difficoltà di stilare un numero sufficiente di convenzioni con l’esterno. Penso, in particolare, alle scuole con tanti iscritti, che potrebbero trovarsi a ‘collocare’ un numero elevato di studenti sospesi».

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