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PIZZIGHETTONE. RADDOPPIO

Rfi tira dritto: «Noi sul piede di guerra»

Il dibattito in consiglio: dura presa di posizione bipartisan contro il progetto

Elisa Calamari

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01 Agosto 2025 - 08:55

Rfi tira dritto: «Noi sul piede di guerra»

PIZZIGHETTONE - Il tracciato del raddoppio ferroviario, sul quale è in corso un lungo braccio di ferro tra Pizzighettone e Maleo che vogliono due localizzazioni differenti, è tornato protagonista in consiglio comunale. Mercoledì sera, infatti, il sindaco Luca Moggi ha dovuto rispondere all’interrogazione congiunta presentata dai gruppi di minoranza ‘Con la gente’ e ‘Insieme si cambia Pizzighettone’. «Li ringrazio per l’ulteriore opportunità che offrono di rappresentare lo stato attuale delle cose, per il quale purtroppo ad oggi non ci sono novità ufficiali trasmesse al Comune – ha premesso Moggi –. L’ultimo incontro risale infatti alla fine del 2024, presso gli uffici milanesi di Rfi».

Visto il clima di incertezza, il sindaco si è confrontato di recente con la commissaria di Governo Chiara De Gregorio: «A fronte di colpevoli ed ingiustificati silenzi, in una recente videocall organizzata dalla Provincia di Cremona, io e il vicesindaco Marco Boccoli abbiamo alzato nuovamente e decisamente i toni, pressando la commissaria, che ha tentato di spiegare le evoluzioni dal punto di vista tecnico». In base a quanto riferito a Moggi, nel 2026 potrebbe essere avviato l’iter autorizzativo che da cronoprogramma potrebbe durare almeno 6 mesi. Fatte salve le disponibilità economiche, il periodo da fine 2026 a fine 2027 sarà dedicato all’indizione della gara per l’affidamento dell’appalto integrato e a seguire, nel 2028, si dovrebbe procedere con la progettazione esecutiva, a seguito della quale potrebbero partire i lavori veri e propri. Secondo Moggi il condizionale è d’obbligo: «Restano incognite su diversi fronti, ma proprio per questo chiediamo risposte tempestive e puntuali, per non lasciare nulla al caso. Visto l’atteggiamento, che non ci soddisfa, abbiamo ripreso alcuni contatti in essere ed avvierò consultazioni dirette con il Ministero, ente finanziatore, coinvolgendo il nuovo amministratore delegato di Rfi. Alla commissaria ho dato un ultimatum – ha concluso il primo cittadino – chiedendo un incontro pubblico a settembre. E le ho anticipato che saremo sul piede di guerra. Inoltre ho preannunciato che il nostro parere nell’ambito dell’iter autorizzativo, che quindi non inizierà prima del 2026, sarà negativo se non ci saranno cambiamenti sostanziali rispetto all’ipotesi di tracciato iniziale».

Dalla minoranza anche Giancarlo Bissolotti è tornato a caldeggiare un incontro con la popolazione: «Vengano invitati anche gli assessori regionali Terzi e Lucente, oltre ai consiglieri regionali eletti sul territorio cremonese. Non possiamo accettare che da Roma decidano qualcosa di così impattante sulla testa delle persone». Nel frattempo Bissolotti ha anche insistito affinché vengano tolti i vincoli presenti sull’area demaniale di via Marconi: questo per poterla utilizzare al fine di poter spostare almeno parzialmente il tracciato rispetto alla proposta di Rfi. L’altro suggerimento arrivato dall’opposizione ha riguardato la creazione di due binari distinti, uno per il traffico passeggeri e uno per il traffico pesante.

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