Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA. CARITAS

Addio ai cassonetti gialli, raccolta abiti usati al capolinea

Don Codazzi: «Siamo stati gli ultimi a mollare in Lombardia. Costi insostenibili».

Claudio Barcellari

Email:

cbarcellari@laprovinciacr.it

25 Luglio 2025 - 18:10

Addio ai cassonetti gialli, raccolta abiti usati al capolinea

CREMONA - È la chiusura di un servizio durato trent’anni: la Caritas cremonese annuncia che la raccolta di indumenti usati, effettuata attraverso gli appositi cassonetti gialli situati in aree strategiche della città e dei comuni del circondario, è giunta al termine. «A malincuore», commenta don Pier Codazzi, direttore della Caritas cremonese; ma i costi della raccolta erano diventati insostenibili, a maggior ragione alla luce dell’andamento del mercato dei tessuti a livello mondiale, nonché delle nuove direttive Ue in materia.

«La raccolta di indumenti usati a Cremona va avanti da molti anni - racconta don Codazzi - ed è sempre stata in carico a Carità e Lavoro, una cooperativa che è emanazione diretta della Caritas. A differenza di quanto comunemente si pensa, noi ci occupiamo solamente di raccogliere gli abiti e consegnarli al grossista, che procede alla sanificazione prima che gli indumenti inizino la loro nuova vita». La batosta è arrivata quando «le normative europee sono cambiate, e il tessuto è stato classificato come ‘rifiuto speciale’. Inoltre, c’è stato un crollo vertiginoso del mercato mondiale dell’abbigliamento: oggi, molti grossisti non ritirano più nemmeno il tessuto».

«La nostra diocesi si estende dal mantovano fino al bergamasco — prosegue don Codazzi — e per noi la raccolta in questo territorio, con due soli operatori, è stata un impegno a livello normativo, burocratico ed economico. In Lombardia, eravamo l’ultima diocesi ad aver conservato questa abitudine, raccogliendo direttamente gli abiti. Altrove, la raccolta è ormai affidata a consorzi di categorie, oppure ai grossisti stessi».

Con queste regole del gioco, insomma, l’attività di raccolta indumenti usati non sarebbe più stata sostenibile. «Attualmente non è più possibile — prosegue don Codazzi — avremmo dovuto fare una convenzione per ogni singolo comune con un cassonetto per la raccolta di questo rifiuto speciale. Tenendo presente che tutti i cassonetti sono di proprietà della ditta Pandolfi, il nostro grossista». E prosegue: «Vedremo in futuro in che modo non perdere, anche se con modalità diverse, la possibilità di donare ancora abiti in buono stato». Il servizio terminerà il primo agosto 2025.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400