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I NODI DELLA SCUOLA

Riecco il caos cattedre, decine di posti vacanti

L’allerta dei sindacati: «Si dovrà ricorrere ai supplenti e a rimetterci saranno gli studenti»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

24 Luglio 2025 - 05:10

Riecco il caos cattedre, decine di posti vacanti

CREMONA - È storia che si ripete. Come accaduto un anno fa, la scuola cremonese, e non solo, si trova ancora una volta a combattere contro il tempo per assegnare le cattedre prima del suono della prima campanella. Un déjà vu che ripropone le stesse criticità: ritardi nei concorsi, posti bloccati, supplenze temporanee e il rischio concreto di compromettere la continuità didattica per migliaia di studenti.

Oggi come allora, gli uffici scolastici lavorano senza sosta per ‘tappare i buchi’, come denunciano i sindacati. Il problema principale resta l’accantonamento di decine di posti in attesa delle graduatorie definitive, con la conseguente necessità di ricorrere a supplenti che potrebbero essere sostituiti ad anno inoltrato.

«Sulla scuola secondaria di secondo grado, le superiori per capirci, sono ben 61 gli accantonamenti quest’anno – spiega Salvatore Militello della Cisl scuola –. Come l’anno scorso le cattedre più colpite sono matematica con 11 buchi tra posti interni (i docenti che concentrano le proprie ore su una scuola) e posti esterni (orario spalmato su più istituti), lingue e culture straniere con 9 posti vacanti, lettere e latino con 5.

«La grande incognita è sempre la stessa – commenta Oreste Pegno di Uil Scuola –. Migliaia di posti restano bloccati per i ritardi nei concorsi, soprattutto quelli legati al Pnrr. E come l’anno scorso, rischiamo di ritrovarci con docenti supplenti che a dicembre dovranno lasciare il posto ai vincitori di concorso, con tutto quello che questo comporta per studenti e scuole, oltre che per le evidenti incertezze per i lavoratori coinvolti». Una situazione che fa parlare Pegno di «una gestione delle nomine sta diventando insostenibile. Gli Uffici scolastici sono costretti a far scorrere un numero impressionante di graduatorie, una situazione frammentata e dispersiva che sta mettendo in seria difficoltà la macchina amministrativa».

All’origine delle lungaggini nei concorsi ci sarebbero problemi a monte dell’organizzazione nazionale: «Le commissioni vanno rifatte quasi ogni settimana – prosegue Militello – C’è sempre qualcuno che si ritira all’ultimo momento e le convocazioni vanno rifatte, allungando i tempi». E un altro problema riguarderebbe professori e professoresse che «accettano la cattedra inizialmente assegnata in una sede scomoda o non desiderata per non scalare in graduatoria – spiega Militello – poi perda la possibilità, che gli spetterebbe di diritto, di spostarsi in una sede più consona con le loro esigenze in base alla postazione in graduatoria».

Anche le cifre richiamano tristemente quelle del 2024: oggi l’intera Lombardia deve gestire oltre 12mila cattedre da assegnare, molte delle quali finiranno inevitabilmente in mano ai supplenti.

Non cambia neppure il problema degli organici: «Persiste questa maledetta distinzione tra organico di diritto e di fatto – commenta Alba Caridi della Cgil – gli organici di diritto, determinati a priori sulla base delle iscrizioni, non corrispondono alle reali necessità delle scuole, rappresentate dall’organico di fatto. Il risultato è che si continua a lavorare in emergenza, con il personale che viene assegnato all’ultimo minuto».

Una nota in più di criticità arriva dal fronte del personale Ata: l’anno scorso solo il 30 per cento dei posti è stato coperto, oggi la situazione appare ancora più nebulosa, con il rischio concreto che molti collaboratori scolastici vengano nominati quando le scuole avranno già iniziato le lezioni.

«È incredibile – conclude amara Caridi – che a distanza di un anno ci si ritrovi a denunciare le stesse identiche problematiche. Gli annunci del ministero non si traducono in miglioramenti concreti, e la scuola continua a vivere di supplenze e precariato. Gli unici a pagarne le conseguenze sono, come sempre, studenti e lavoratori».

Mentre gli uffici scolastici lavorano giorno e notte per cercare di evitare il peggio, c'è da chiedersi se, tra un anno, ci si troverà ancora nella stessa situazione, a raccontare problemi che sembrano cronici. Ma c’è anche chi è più ottimista: «Sicuramente si è ripetuto il caos dello scorso anno ma sono fiducioso che, con il prezioso lavoro degli uffici, tutte le cattedre verranno coperte entro la fine del mese di settembre, per quanto ad anno scolastico iniziato». Intanto il primo round di convocazioni in presenza per le assegnazioni è previsto per il 26 agosto, dopo il focus tra sindacati e ufficio scolastico territoriale del 21.

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