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Palazzo storico come centro welfare

L’intervento presso lo Zucchi Falcina è promosso dalla Fondazione Benefattori

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

11 Luglio 2025 - 20:36

Palazzo storico come centro welfare

SORESINA - Il progetto «Bene(F)Attori – Attori del Bene Comune» entra nel vivo. Dopo la firma del Patto di Comunità con la presenza del prefetto Antonio Giannelli e del sindaco Alessandro Tirloni, che ha coronato un percorso partecipato e condiviso con le realtà del territorio, ora si apre la fase decisiva: la seconda tranche della candidatura al bando Emblematico Maggiore di Fondazione Cariplo sarà presentata ufficialmente mercoledì 16 luglio 2025, alle 20.45, nella Sala Robbiani.

Il progetto è promosso dalla Fondazione Benefattori Soresinesi Onlus di Giuseppe De Maria in collaborazione con il Comune, la parrocchia di San Siro Vescovo, dodici municipi vicini, ventidue organizzazioni del sociale, quattro cooperative, l’Asst Cremona, l’Azienda Sociale Cremonese, Cgil, Cisl, le scuole del territorio, operatori sanitari e alcune aziende private.

L’idea è quella di trasformare Palazzo Zucchi Falcina in un centro pulsante di welfare di comunità, uno spazio capace di rispondere in maniera concreta e innovativa ai bisogni della cittadinanza. Dopo l’invio della prima parte del progetto nei mesi scorsi, la seconda tranche sarà decisiva per accedere al finanziamento e dare il via al recupero dell’immobile storico situato nel cuore cittadino. Se tutto andrà come previsto, i lavori potranno iniziare nella primavera del 2026.

Palazzo Zucchi Falcina diventerà la casa di servizi educativi, sociali, formativi e culturali: un Centro Educativo Diurno per minori fragili, un Centro di Aggregazione per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, percorsi su misura per studenti con disabilità e per chi vive situazioni di difficoltà scolastica o personale. Verranno attivati anche laboratori per l’inserimento lavorativo, iniziative contro la dispersione scolastica, corsi per giovani e adulti in cerca di occupazione e spazi dedicati alla mediazione linguistica e culturale.

Non mancheranno i servizi per le famiglie, come un centro di ascolto, uno spazio neutro per incontri protetti, e un bar comunitario con inserimenti lavorativi di persone con disabilità o giovani in uscita da percorsi formativi. Il progetto valorizzerà anche gli ambienti di pregio del palazzo, come la scalinata e la chiesetta interna, ospitando eventi culturali aperti alla cittadinanza. Alla gestione collaboreranno cooperative sociali e tutte le realtà coinvolte nel patto, tra cui gli ambulatori, l’associazione San Vincenzo e Magica Musica. Saranno potenziati anche i servizi già attivi sul territorio: educativa di strada, consultorio, centro per l’impiego, corsi di italiano, asili, biblioteca e proposte parrocchiali.

La presentazione pubblica di mercoledì, nella Sala Robbiani, sarà l’occasione per raccontare nel dettaglio i prossimi passi e condividere con la cittadinanza la visione di un progetto che vuole mettere al centro le persone, valorizzando ogni risorsa, ogni competenza e ogni alleanza.

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