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LE PERFORMANCE DELL'ASST

Ospedale Maggiore e Oglio Po: boom di ricoveri e visite

La sanità cambia marcia. Prestazioni ambulatoriali: +7%. Le criticità strutturali limitano il recupero sui livelli pre-Covid

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

03 Luglio 2025 - 05:30

Ospedale Maggiore e Oglio Po: boom di ricoveri  e visite

CREMONA - Nel 2024 l'Asst di Cremona ha segnato una decisa ripresa delle attività sanitarie, confermata dai numeri contenuti nella Relazione sulla performance. Con 22.365 ricoveri (di cui l'82,3% ordinari e il 45% chirurgici), quasi 5 milioni di prestazioni ambulatoriali e oltre 43mila prestazioni psichiatriche, l'azienda sanitaria ha registrato un incremento costante rispetto agli anni precedenti. Il dato più significativo riguarda proprio i ricoveri: +2,8% sul 2023 e +8,5% rispetto al 2021, anno immediatamente successivo alla fase più acuta della pandemia. Le prestazioni ambulatoriali – comprendenti visite, esami, terapie e piccoli interventi – sono aumentate del 7% in un solo anno, con un balzo del 14,4% sul 2021. Un trend positivo che evidenzia il consolidamento del piano di recupero post-Covid, in linea con le direttive di Regione Lombardia. Un ulteriore indicatore della capacità attrattiva dell'Asst è il tasso di ricoveri da fuori provincia (8,56%) e fuori regione (8,21%), per un totale del 16,77%. Si tratta di una crescita rispettivamente del +4,46% e del +2,9% rispetto al 2023, spinta dalla progressiva riattivazione dei servizi ospedalieri. Nonostante l'assenza di obiettivi vincolanti da parte della Regione in ambito di ricovero, l'azienda ha adottato strategie mirate all'efficientamento delle sale operatorie, con un aumento del 28% degli interventi per seduta da inizio anno.

A contribuire alla crescita è stata anche la gestione ottimizzata dei Diagnosis Related Groups, che ha permesso una classificazione più efficace dei dimessi e un migliore utilizzo delle risorse disponibili. Tuttavia, la produzione ospedaliera rimane ancora sotto i livelli pre-pandemici, a causa di alcune criticità strutturali. Tra queste, il ridimensionamento della terapia intensiva neonatale – declassata a sub-intensiva nel 2020 per effetto delle delibere regionali –, la sospensione dell'attività riabilitativa per carenze di personale e la contrazione dei posti letto in alcune unità operative mediche e oncologiche, riorientati verso setting assistenziali più adeguati.

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Anche il settore psichiatrico mostra segnali di ripresa. Nel 2024 si è completato il processo di potenziamento del personale nei servizi territoriali, è stato attivato un terzo appartamento per la residenzialità integrata e sono state introdotte nuove modalità di valorizzazione delle prestazioni domiciliari, ora remunerate singolarmente. Da dicembre è inoltre riaperta la Struttura residenziale psichiatrica - Cra di Cremona, ulteriore tassello nella riorganizzazione del settore.

L'attività ambulatoriale — si legge nella relazione — ha registrato un incremento rispetto al 2023 e al 2022, malgrado le gravi carenze di organico in reparti chiave come Neurologia, Riabilitazione e Cardiologia. Un risultato raggiunto grazie al costante monitoraggio della produzione e all'impegno del personale nel fronteggiare la domanda crescente. Infine, sul fronte dell'emergenza-urgenza, gli accessi al Pronto soccorso hanno raggiunto quota 84.802 (+5,5% rispetto al 2023). Il tasso di ricovero da Ps si è attestato al 13,3% (14,74% per il presidio ospedaliero di Cremona, 10,04% per l'Oglio Po), in calo rispetto all'anno precedente. Un segnale di miglioramento nella gestione delle emergenze, grazie a un uso più efficace dell'osservazione breve e a una maggiore appropriatezza dei ricoveri successivi.

Il 2024 si conferma dunque un anno di crescita per l'Asst cremonese, che continua a recuperare terreno rispetto ai livelli pre-Covid, pur dovendo affrontare sfide strutturali e organizzative che ancora ne limitano il pieno potenziale.

VOTI ALTI PER I SANITARI
‘PROMOSSI’ I DIRIGENTI

L’Azienda socio sanitaria territoriale di Cremona ha tracciato un bilancio aggiornato sull’andamento degli indicatori di esito, in linea con gli obiettivi del nuovo sistema di garanzia: un’azione di monitoraggio puntuale, mirata a valutare la qualità delle prestazioni sanitarie offerte sul territorio. Il quadro che emerge è generalmente positivo: gli indicatori mostrano un miglioramento progressivo e diffuso, confermando il percorso di crescita qualitativa intrapreso dall’ente. Tuttavia, non manca una zona d’ombra. L’unica vera criticità rilevata riguarda l’area clinica relativa alla gravidanza e al parto. Due indicatori, in particolare, mostrano valori al di sotto della media regionale: si tratta delle complicanze legate ai parti cesarei e a quelli naturali. In termini assoluti, i numeri restano contenuti – si contano solo 2 complicanze su cesarei e 11 su parti naturali – ma sufficienti a far scattare l’attenzione dell’azienda. L’Asst di Cremona non sottovaluta il dato. Anche se l’esiguità dei casi può ridimensionare la portata del fenomeno, la direzione sanitaria intende mantenere alta la vigilanza su queste situazioni, consapevole dell’importanza cruciale che maternità sicura e qualità delle cure rivestono per la cittadinanza. L’obiettivo dichiarato resta quello di azzerare queste casistiche, intervenendo con azioni mirate a prevenire ogni possibile complicanza.

Nel frattempo, un altro importante capitolo dell’attività aziendale riguarda la valutazione del personale. Dirigenti e dipendenti del comparto sanitario sono stati sottoposti a un sistema di valutazione strutturato, fondato su obiettivi specifici e competenze. Le schede, compilate in contraddittorio dai responsabili delle unità operative, tengono conto della qualità della prestazione e del contributo individuale al raggiungimento degli obiettivi della struttura. I risultati ottenuti restituiscono un’immagine di alto profilo professionale. Il personale del comparto ha registrato una valutazione media pari a 172 punti su 200, con il 57,85% dei dipendenti che ha superato la media aziendale. Anche tra i dirigenti il livello si conferma elevato: il punteggio medio si attesta al 94,39%, con il 57,66% che ha raggiunto performance superiori alla media. Un dato significativo, anche perché la valutazione individuale si traduce direttamente in una retribuzione accessoria: una leva incentivante, dunque, che mira a valorizzare il merito e l’impegno quotidiano del personale sanitario.

ORGANICO: 109 DIPENDENTI IN PIÙ

L’Asst di Cremona, nel 2024, ha visto crescere la propria forza lavoro fino a raggiungere i 2.625 dipendenti, con un’età media di 46,9 anni. Per rispondere alle esigenze del Piano triennale dei fabbisogni di personale, l’azienda ha formalizzato 319 nuove assunzioni a fronte di 210 cessazioni. Nel dettaglio, il piano assunzionale ha previsto l’attivazione di 20 concorsi pubblici per personale dirigente medico. A questi si aggiungono tre procedure di mobilità per dirigenti, oltre a sette selezioni per incarichi a tempo determinato. Sono stati poi indetti nove concorsi pubblici per profili vari, tra cui infermieri, tecnici sanitari, assistenti informatici e collaboratori amministrativi. Anche in questo ambito non sono mancate procedure di mobilità (tre in totale) e selezioni per incarichi temporanei.

Il risultato complessivo ha portato all’assunzione di 73 dirigenti, di cui 46 medici per il polo ospedaliero e 9 per il territorio, insieme a 18 dirigenti non medici suddivisi tra ambito ospedaliero e territoriale. Nonostante l’intenso sforzo organizzativo e procedurale, permangono alcune criticità. Se da un lato si registra una buona copertura del personale di comparto negli ospedali, dall’altro si evidenzia una copertura solo parziale dei fabbisogni di dirigenti medici. La causa principale resta la cronica carenza di specialisti, fenomeno ormai diffuso su scala nazionale. Anche il polo territoriale soffre di un reclutamento incompleto, condizionato sia dalla difficoltà nel reperire figure mediche e infermieristiche, sia dalla non ancora piena attivazione dei nuovi servizi territoriali previsti dal potenziamento della sanità di prossimità.

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