L'ANALISI
03 Luglio 2025 - 05:15
CASTELVETRO PIACENTINO - Quest’estate niente ‘Ponticello beach’: la spiaggia del Po ideata nel 2014 e inaugurata nel 2016 grazie all’associazione no profit guidata da Luciano Zanchi, non verrà riaperta. A pesare sulla sofferta decisione sono stati la mancanza di nuovi sostenitori economici e un avviso di accertamento dell’Agenzia delle entrate, già oggetto di un ricorso all’ex commissione tributaria.
È lo stesso Zanchi a spiegare, con alcune premesse: «Le finalità del sodalizio sono state la promozione sociale, le attività ricreative e sportive dilettantistiche, il volontariato e altre attività di interesse generale. I soci fondatori sono stati inizialmente tre i quali, dopo una fitta serie di riunioni con il Comune e con gli enti preposti per l’affidamento in concessione dell’area demaniale golenale, hanno deciso di provare a ripristinare i luoghi per renderli nuovamente accessibili alla comunità locale. Nei primi quattro anni, con immensi sforzi personali anche di natura economica oltre che con l’intervento di numerosi imprenditori che hanno elargito denaro a titolo di erogazioni liberali, è stato così ripristinato il luogo, sono stati raggiunti gli scopi sociali e sono stati installati un impianto elettrico per illuminare l’area, un parco giochi per bambini, un campo da beach volley, un campetto di calcio, un campo per giocare a bocce e 40 lettini prendisole. Il tutto in modalità assolutamente gratuita per i fruitori – precisa Zanchi –. Congiuntamente a queste attività è stato creato un piccolo chiosco per la somministrazione di alimenti e bevande a disposizione dell’area che, pur offrendo servizi a pagamento, esigeva prezzi molto moderati per le consumazioni proprio in funzione dello scopo sociale perseguito. Sottolineo che l’associazione non sarebbe mai riuscita a sostenersi se non avesse ricevuto denaro sotto forma di erogazioni liberali e quote associative».
Poi il calare dei soci e dunque del sostentamento. Nel 2019 erano 54, nel 2020 sono scesi a 12 con conseguenti grandi difficoltà di gestione degli spazi attrezzati. L’arrivo del Covid ha fatto il resto: nel 2021 sono rimasti solo cinque soci, nel 2023-24 ulteriore calo a quattro. «La perdita dei membri ha costretto l’associazione per gli anni 2023 e 2024 a sospendere la propria attività e a concedere ad una società professionista la gestione di somministrazione e intrattenimento con apposito contratto di gestione – spiega ancora Zanchi –. Adesso la totale mancanza di sostenitori ha decretato la sospensione dell’attività dato che io come presidente, ormai lasciato economicamente solo dal 2020 al 2024 ed avendo personalmente dato tutto quanto potevo dare al territorio, mi sono reso conto di non riuscire più ad effettuare le lavorazioni necessarie alla riapertura come lo sfalcio, la manutenzione degli impianti, il noleggio delle attrezzature necessarie, l’acquisto di lettini e seggiole che puntualmente ogni anno ci venivano sottratte».
Fino a quella che il presidente definisce la «goccia che ha fatto traboccare il vaso». Ovvero l’accertamento dell’Agenzia delle entrate, considerato «profondamente distante e difforme dalla realtà associativa sino a qui descritta». Tanto che è appunto già stato presentato ricorso.
Inevitabile, però, la conclusione di Zanchi: «Con profonda amarezza, dopo aver consultato il sindaco Silvia Granata, ho dovuto decidere di non riattivare la spiaggia e con altrettanta delusione ho preso atto che, forse, il Ponticello non interessa più al territorio e gli sforzi di tutti questi anni sono risultati vani».
IL SINDACO SILVIA GRANATA
Lo stop, almeno nei sogni del sindaco Silvia Granata, è solo temporaneo. Sottolinea infatti che nel piano di azione del Contratto di fiume ha chiesto fosse inserito su tre annualità un importo forfettario che consentirebbe di affrontare le annuali bonifiche a inizio stagione: «Spero se ne possa riparlare dal 2026». Nel frattempo ricorda che ‘Ponticello beach’ è stato un progetto «fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, che per anni l’ha supportato collaborando nella realizzazione di eventi». Nei prossimi mesi come noto partirà la riqualificazione ambientale (con fondi regionali) dell’area in questione: «Mi auguro sia l’ennesimo sforzo per riavvicinare tutti al fiume, che appartiene alla storia di Castelvetro. Se l’associazione che gestiva il luogo ricreativo si trova ora in difficoltà, significa che forse serve un nuovo slancio collettivo. Probabilmente non basta più evocare ricordi e nemmeno sollecitare la nostra gente affinché si avvicini alla grande risorsa che è il Po: dovremo tutti riflettere su quale azione, iniziativa o ipotesi di utilizzo potrà davvero ridare vita a quello spazio. Io sogno che torni ad essere, insieme al vicino storico bar, un luogo semplice, un punto di incontro che oggi manca».
Ombrelloni, lettini e asciugamani stesi a terra, file di auto e vespe da Cremona per raggiungere quella che per molti è stata a lungo l’alternativa più economica alla Versilia o alla riviera romagnola: negli anni ‘60, ‘70 e ’80 la spiaggia del Ponticello rappresentava infatti la ‘Rimini’ della Bassa. Un paradiso in cui ridere, scherzare, fare sport, abbronzarsi e per qualcuno anche innamorarsi. Con tanto di tuffi, non nel mare ma nel Grande Fiume. Che, va detto, non era certo il Po altamente inquinato di oggi. Insomma, il Ponticello resta un ricordo dolce e indelebile nella mente di tanti.
Ecco perché quando Luciano Zanchi e la sua associazione si sono messi al lavoro per ripropore la mitica spiaggia castelvetrese, l’attenzione è stata da subito altissima. All’inaugurazione dell’estate 2016 grande entusiasmo e aspettative. Non sono state deluse: negli ultimi nove anni il Ponticello beach è diventato meta delle estati di tanti piacentini e cremonesi, con inevitabili balzi nel passato. È stata ad esempio riproposta ‘Miss Ponticello’, un concorso di bellezza abbinato alle selezioni di Miss Italia, e sullo spiaggione riqualificato sono stati posizionati anche lettini e ombrelloni. Poi le iniziative musicali e culturali, le feste di Ferragosto, gli eventi all’insegna dell’inclusione con il coinvolgimento di diversamente abili.
Ora che anche questa esperienza subisce uno stop, i castelvetresi hanno rispolverato vecchie foto e ricordi sulla pagina Facebook del paese: «Era bellissimo avere una vera spiaggia, acqua pulita, famiglie intere, allegria e il nostro stabilimento balneare: chi può dimenticare?». E ancora: «Chi si scorda le grandissime ed estenuanti partite di calcio sul sabbione emerso nel greto… poi tutti al Baracchino dalla Germana»; «Io sono di Castelverde: era il nostro mare dai 15 ai 20 anni, si partiva in compagnia in bicicletta per arrivarci»; «Sono state le mie estati migliori, mio nonno faceva il bagnino lì».
Al Ponticello, in realtà, c’è chi continua ad andare. Per passeggiare sulla riva o per salutare le sorelle proprietarie dell’omonimo bar, altro baluardo intramontabile del fiume. La riviera della Bassa, però, al momento resta solo un ricordo.
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