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IL SOSTEGNO AI CITTADINI

Povertà energetica, l’allarme si fa concreto: colpiti artigiani e famiglie fragili

Bollette insostenibili, lavori instabili, risparmi azzerati: in provincia di Cremona 7.600 nuclei in difficoltà, molti con figli e redditi discontinui. Nel 2024 la Caritas ha destinato 80mila euro per coprire spese energetiche e 36.500 per percorsi di inserimento: «Serve agire prima che il disagio diventi cronicità»

Rebecca Loffi

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01 Luglio 2025 - 08:59

Povertà energetica, l’allarme si fa concreto: colpiti artigiani e famiglie fragili

CREMONA - I numeri parlano chiaro: nel nostro Paese, oltre, 2,3 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà energetica, con situazioni di particolare vulnerabilità per i nuclei laddove il capofamiglia è un lavoratore autonomo.
Secondo l’Ufficio studi della confederazione generale italiana dell’artigianato, a causa degli importanti aumenti che interesserebbero, ormai da tre anni, il costo delle utenze di luce e gas, ad essere maggiormente colpiti sarebbero infatti artigiani, esercenti, negozianti e piccoli imprenditori, con rincari fino al 55%.

A conclusioni analoghe, è approdata anche l’analisi della Missione Valutativa, promossa nel 2023 dal Comitato paritetico di controllo e valutazione e dalle commissioni consiliari sanità, politiche sociali, ambiente e protezione civile. Stante il rapporto, in Lombardia, circa il 5,1% delle famiglie verserebbe in una condizione di «incapacità di fruire di beni e servizi energetici essenziali»: ed in provincia di Cremona, i nuclei in difficoltà sarebbero 7.600.

Un quadro che trova riscontro anche nei dati raccolti dall'osservatorio Caritas cremonese, secondo cui, nel 2024, le elargizioni del Centro di Ascolto diocesano sarebbero state principalmente destinate a supportare le famiglie richiedenti nel pagamento delle bollette, per un totale di 80mila euro.
«La povertà, ad oggi, è multidimensionale – ha spiegato infatti Alessio Antonioli, referente del centro medesimo – Sempre più persone, purtroppo, possono contare solo su impieghi instabili, con bassi salari, che non consentono di accumulare dei risparmi. Una situazione che offre impulso alla cronicizzazione dei bisogni, ed alimenta le richieste di aiuto».

Un nervo scoperto a cui la Caritas cremonese, lo scorso anno, ha cercato di venire in soccorso finanziando tirocini formativi, corsi e borse lavoro attraverso i 36.500 euro della borsa di Sant’Omobono, erogati alle zone pastorali.
«Occorre intercettare il prima possibile la fragilità, per affrontare in modo tempestivo situazioni di indigenza», ha ricordato infatti don Pier Codazzi, direttore della Caritas locale.

A rivolgersi alla Caritas per chiedere aiuto, a Cremona, molti italiani (40% circa), con difficoltà soprattutto economiche (oltre il 36%): in stato di bisogno, anche un 12% di anziani. Del resto le rilevazioni Eurostat riconoscono al nostro Paese un primato in negativo: ad oggi, la spesa italiana per il costo dell'energia sarebbe due volte superiore alla media europea, principalmente a causa di fattori quali la tassazione, la forte dipendenza dalle importazioni nell’approvvigionamento di gas naturale e le difficoltà connesse ad un congruo sviluppo del settore delle energie rinnovabili. «La povertà energetica – dice don Codazzi – è legata a doppio filo a quella educativa», e pertanto, per contrastarle entrambe, «occorre affiancare ai sussidi economici interventi a supporto dei percorsi di istruzione».

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