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MATURITA' 2025

Tiziano brucia i tempi: diploma un anno prima

Cupolillo del Vida ha chiuso il percorso liceale in anticipo, fra una settimana la laurea triennale al conservatorio di Verona

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

27 Giugno 2025 - 05:25

Tiziano brucia i tempi: diploma un anno prima

Viola, Rosario Cupolillo, Angelica Suanno, Tiziano Cupolillo la preside Roberta Balzarini e i docenti Valeria Picazzi e Annalisa Bacchi

CREMONA - A febbraio è stato ammesso al biennio magistrale del conservatorio superiore di Parigi. La settimana prossima conseguirà la laurea triennale al conservatorio di Verona, sotto la guida del violinista Marcello Defant. Per fare questo, Tiziano Cupolillo, classe 2007, ha dovuto correre, accelerare i tempi. Tutto ciò si è tradotto in un doppio, triplo salto mortale. «Ho frequentato la quarta liceo scientifico e nel mentre ho studiato il programma di quinta per poter conseguire la maturità quest’anno e potermi laureare fra una settimana in violino», dice con naturalezza lo studente del liceo scientifico Vida, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Ma così non è, spiega la preside Roberta Balzarini: «Abbiamo potuto sfruttare il percorso di Anticipatario per merito messo in atto dal Ministero dell’Istruzione— racconta —. Tutto questo per venire incontro alle esigenze di Tiziano e alle sue doti, veramente fuori dal normale, con una fortissima passione per la musica e il violino». Una passione che parte da lontano ed è coltivata in casa.

Cupolillo si è trasferito nell’aprile del 2023 da Roma a Cremona, quando sua mamma, Angelica Suanno è stata nominata direttrice dell’Accademia Stauffer: «Col trasferimento di mamma, il viaggio Cremona-Verona si è fatto più semplice e più breve — racconta —. Ho frequentato il liceo facendo parallelamente il triennio del conservatorio. La passione per la musica nasce fin da piccolo, quando mio padre, Rosario mi avvia allo studio del violino. Mio papà suonava la viola nell’Orchestra di Santa Cecilia. All’inizio mi pesava un po’, poi mi sono appassionato e il violino e la musica sono diventati la mia vita. Il rigore che esige lo studio di uno strumento mi ha aiutato a dosare le energie e a organizzarmi, fino a oggi, fino all’idea di poter fare in un anno solo sia la quarta e che la quinta liceo, per poter concludere il triennio del conservatorio che è a tutti gli effetti una laurea triennale, che quindi non può essere conseguita senza avere prima un diploma».

Tiziano racconta tutto questo con grande pacatezza e come se fosse la cosa più ovvia del mondo, ma soprattutto lo fa prima di entrare in aula per il colloquio. Entra e sulla lim c’è la foto di Einstein che per diletto suonava il violino. Dopo aver scritto la scaletta su un foglio, il maturando Cupolillo parte e coniuga la teoria della relatività con l’idea di cambiamento, declinando questo nel pensiero di Nietzsche, nella letteratura italiana con Pirandello e Svevo, per poi affrontare Eliot e Joyce in inglese, piuttosto che l’arte otto/novecentesca fino ad arrivare alla rivoluzione dadaista, passando per una riflessione sulla misurazione del tempo in fisica. La commissione ascolta un discorso fluido e senza esitazioni, gli occhi dei commissari brillano di entusiasmo e al momento di mostrare le prove si fanno scappare: «Il tuo tema su Pasolini era veramente bello, ricco, ricchissimo di riferimenti».

L’esperienza del Pcto per Tiziano è l’esperienza del conservatorio, la sua determinazione a conseguire la laurea triennale a pochi giorni dalla maturità presa in anticipo e poi regala due brani musicali di Pablo de Sarasate e Niccolò Paganini, togliendo dalla custodia il suo violino che alla richiesta di che strumento si tratti dice: «È un violino napoletano di inizio ‘900 di Vincenzo Sannino, stiamo ancora finendo di pagarlo», afferma con naturalezza.

Poi le parole lasciano il posto alle note e al virtuosismo e il volto di Tiziano si fa adulto, serio, ispirato, attento e concentrato. Alla fine l’applauso e l’abbraccio dei commissari. Ad attenderlo fuori dall’aula ci sono mamma e papà con la sorella Viola che alla domanda se suona uno strumento dice: «No, no, io non sono come loro. Faccio scienze politiche e mi devo ancora laureare. Sono qui a sostenere mio fratello». E aggiungono i genitori: «Ha fatto tutto lui, noi ci siamo limitati a sostenerlo e ad aiutarlo. Un grazie particolare va alla scuola, ai docenti alla preside che ci hanno accompagnato in questo viaggio. Siamo anche noi senza parole». E come dar loro torto.

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