L'ANALISI
22 Giugno 2025 - 11:22
Il colori della pace sul fiume Po
CASALMAGGIORE - Nel tardo pomeriggio di sabato, a Casalmaggiore, si è svolta una manifestazione promossa dall’associazione Persona - Ambiente, in contemporanea con l’iniziativa nazionale tenutasi a Roma. Un momento semplice ma carico di significato, pensato per rilanciare con forza un messaggio di pace a partire proprio da uno dei luoghi simbolici del territorio.
A guidare l’iniziativa è stato Damiano Chiarini, presidente dell’associazione, che ha spiegato il senso profondo dell’appuntamento: «In concomitanza con la manifestazione nazionale, anche noi abbiamo voluto lanciare un messaggio dal fiume Po. Se vuoi la pace, prepara la pace. La pace non si costruisce armandosi o affamando le popolazioni, ma ripartendo dalla cooperazione internazionale e dall’educazione alla pace».
Un appello chiaro a rimettere al centro i valori dell’aiuto umanitario e del dialogo, con particolare riferimento alla situazione drammatica di Gaza. «Servono ponti, non muri – ha continuato Chiarini –. Servono relazioni che disinneschino i conflitti, non politiche che li alimentino. I nostri gesti non cambieranno il mondo, ma servono a non rimanere in silenzio».
L’iniziativa, intitolata “Un Po di pace”, ha voluto essere un piccolo presidio di coscienza civile. I colori della pace diffusi da fumogeni sul fiume non cambieranno da soli il corso degli eventi, ma – come ha ricordato il presidente – rappresentano «un gesto simbolico che non porterà risultati immediati, ma fa sentire la nostra voce tra il silenzio di tanta indifferenza».
Un messaggio pacato e determinato che riafferma l’importanza di esserci, di prendere posizione, di testimoniare anche a livello locale il rifiuto della guerra e il bisogno urgente di una cultura della pace.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris