L'ANALISI
21 Giugno 2025 - 18:56
CREMONA - Nuovo allarme ozono dopo quello dello scorso weekend. La rapida risalita delle temperature e soprattutto dell’afa, registrata da metà settimana in avanti, ha portato il gas serra a nuovi sforamenti in tutta la provincia.
Sia giovedì sia venerdì le centraline dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) hanno registrato picchi di concentrazione oraria superiori ai 180 microgrammi per metro cubo d’aria, la cosiddetta soglia di informazione, livello oltre il quale l’ozono è dannoso per la salute, in particolare quella delle alte vie respiratorie, specialmente nei soggetti già fragili per preesistenti patologie. Il gas, essendo un forte ossidante, è in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare. La maggior parte di questi effetti sono a breve termine e cessano una volta che gli individui non sono più esposti ad elevati livelli di ozono, ma è noto che possano sussistere anche danni derivati da ripetute esposizioni di breve durata, come l’accelerazione del naturale processo di invecchiamento della funzione polmonare.
Le categorie di persone maggiormente sensibili all’ozono sono i bambini, spesso all’aperto impegnati in attività fisiche intense. Di conseguenza, anche tutti coloro che fanno attività fisica all’aperto. L’esercizio infatti può aumentare la frequenza respiratoria e quindi l’introduzione di sostanze inquinanti nei polmoni fino a 10 volte rispetto la situazione di riposo. Poi le persone con malattie respiratorie (asma, broncopneumopatie croniche), che rendono i polmoni più vulnerabili agli effetti dell’ozono. Vi sono infine alcune evidenze che indicano che gli anziani e/o le persone con malattie cardiache abbiano un’aumentata sensibilità all’ozono. Ci sono inoltre i danni alla vegetazione. Questo gas provoca una riduzione della crescita delle piante e, ad elevate concentrazioni, clorosi e necrosi delle foglie.
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