L'ANALISI
13 Giugno 2025 - 05:20
DOVERA - Anche la premier Giorgia Meloni si unisce ai tanti che sostengono l’associazione Diego Riviera, da quasi 15 anni impegnata in raccolte fondi per acquistare defibrillatori portatili e altri supporti medici da donare poi ad associazioni, società sportive, enti e parrocchie. La premier ha risposto a una lettera inviatale nelle scorse settimane da Maria Cinzia Brescianini, presidente e fondatrice dell’associazione dedicata a suo figlio Diego, morto nel 2009 a soli 16 anni per le conseguenze di un arresto cardiaco che lo aveva colpito mentre giocava a calcio. La mancanza di un defibrillatore non aveva permesso un intervento in tempi rapidi, fondamentale in casi simili. Da allora, fortunatamente, le cose sono molto migliorate e ormai stadi, palazzetti e altri impianti sportivi sono attrezzati con i dispositivi salvavita. Nella missiva Brescianini ha raccontato la genesi del gruppo, le attività svolte in questi anni, i risultati ottenuti, compreso il recente raggiungimento dei 100 defibrillatori acquistati e donati, non solo nel Cremasco, ma anche fuori provincia e regione.
Meloni nella sua lunga risposta esordisce scrivendo di «essere rimasta colpita dalla lettera. Non conoscevo la sua storia e quella di suo figlio Diego e le confesso la profonda ammirazione che provo nei suoi confronti per come è riuscita a trasformare un dolore tanto grande in una vita d’amore e di dono all’altro». Da qui i ringraziamenti e il plauso per il lavoro portato avanti dall’associazione. «Rappresentate un esempio straordinario di come la dedizione di una comunità possa fare la differenza. Il ricordo di Diego non è solo una memoria da custodire, ma è diventato un stimolo ad agire».
Meloni ricorda quanto sia importante intervenire in maniera tempestiva in caso di arresto cardiaco. «Si aumentano fino al 30% le possibilità di sopravvivenza. Con questa consapevolezza abbiamo dato attuazione alla legge del 2021 sull’uso dei defibrillatori nei luoghi pubblici. Il primo decreto attuativo è stato quello dedicato all’obbligo durante gare sportive e allenamenti. Molto di più di un adempimento normativo: abbiamo ulteriormente rafforzato il sistema di prevenzione e protezione per i cittadini, in particolare per i più giovani».
La premier, poi, conclude rivolgendosi ancora a Brescianini e alle altre volontarie. «Il vostro impegno dimostra come anche una ‘piccola’ associazione possa fare qualcosa di grande. La storia d’Italia è una grande storia di solidarietà. Ogni giorno su tutto il territorio nazionale opera un esercito silenzioso e invisibile di uomini e donne che dona qualcosa di sé all’altro e che rende solido quel legame che ci definisce comunità. Voi siete uno dei tanti affluenti che alimenta il grande fiume della solidarietà nazionale e noi di questo non possiamo che esservene grati».
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