L'ANALISI
11 Giugno 2025 - 10:50
La giuria del XIX concorso internazionale di liuteria organizzato dall’Anlai
CREMONA - È la città delle rose, ma anche la città della liuteria, l’avamposto del saper fare liutario in Bulgaria. A Kazanlak, in occasione del Festival delle Rose, si è concluso il diciannovesimo Concorso internazionale di liuteria contemporanea, promosso dall’Anlai (Associazione nazionale liuteria artistica italiana) sulla scia del gemellaggio fra la città di Stradivari e la città delle rose — suggellato con tanto di cerimonia ufficiale nel 1979 — in cui è attiva una fabbrica di chitarre che porta proprio il nome di Cremona, fondata un secolo fa.
Per la seconda volta l’Associazione nazionale liuteria artistica italiana Anlai ha organizzato il concorso a Kazanlak, dopo quello per i duecento anni della liuteria bulgara. A partecipare al concorso sono stati liutai di 13 nazionalità diverse dal Belgio alla Bulgaria, dalla Cina alla Corea del Sud, dalla Francia alla Germania, dal Giappone alla Grecia. Erano inoltre presenti liutai provenienti dall’Italia, dalla Malesia, dalla Spagna, da Taiwan e dal Venezuela.
La giuria del concorso era composta dai maestri: Giorgio Scolari, per tanti anni vice preside della scuola di liuteria; Ciro Caliendo, esponente della scuola napoletana; Ikiko Suzuki, liutaia e restauratrice a Kobe e Osaka; Gao Tong Tong, direttore della scuola di liuteria del conservatorio di Pechino; Marco Coppiardi tornato a Cremona dopo vari anni trascorsi a Boston; Roberto Collini di Crema; Andrian Andrev, maestro liutaio bulgaro. Tanti i premiati, alta la qualità degli strumenti presentati. La liuteria e la formazione sono un tutt’uno, una tradizione di legami e di relazioni che è dura a morire.
Ne è riprova il riconoscimento assegnato al maestro Scolari per «i suoi insegnamenti ai numerosi allievi bulgari», recita la motivazione e questo per buona pace della tutela dei segreti di Stradivari che sono, non a caso, patrimonio dell’umanità. E sempre rimanendo in tema di legame fra Bulgaria e Italia, Kazanlak e Cremona fra le numerose attestazioni concesse agli strumenti in gara non si possono non citare il Premio ditta Cremona consegnato a Veselin Shivashev; un aspetto curioso, se messo in relazione con la paura che la comunità dei liutai nutre sugli strumenti seriali, ma il nome di Cremona rimane pur sempre sinonimo di qualità.
A rappresentare la comunità cremonese a Kazanlak per il Festival delle rose ma anche per la premiazione del concorso c’era Paolo Carletti, presidente del Consiglio comunale di Cremona, presenza istituzionale finalizzata a ribadire il gemellaggio con la città bulgara di Kazanlak.
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