L'ANALISI
09 Giugno 2025 - 05:20
La parte centrale della vetrata artistica destinata alla Queen’s University
OFFANENGO - Un capolavoro che parla il linguaggio universale della luce e della bellezza: 58 metri quadrati di vetro artistico in cui Cristo si staglia su una scogliera di pietre irlandesi, avvolto da un’aura giallo opalino, sotto un arco di fuoco spirituale e accanto a una cometa che sembra esplodere in un’estasi di luce. L’opera destinata a risplendere tra le antiche mura della Queen’s University di Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, è il frutto di mesi di lavoro, di mani sapienti e occhi innamorati del bello. A firmarla, con la loro azienda di Offanengo Tocchi di Colore, sono Roberto Moretti e Fabrizio Biaggi, artigiani e sognatori (non a caso soci della Libera Associazione Artigiani), capaci di trasformare il vetro in preghiera e la materia in emozione. La vetrata verrà collocata nella cappella all’interno del complesso universitario in fase di ristrutturazione a cura dal Centro Ave di Loppiano, da decenni punto di riferimento internazionale nell’arte sacra. Il progetto della vetrata è stato concepito dalla pittrice portoghese Dina Figueiredo, che ha seguito ogni fase della lavorazione, scegliendo personalmente le sfumature di colore direttamente nel laboratorio cremasco. «Per dieci giorni abbiamo fermato ogni altro lavoro – racconta Moretti – perché questa vetrata meritava tutto il nostro tempo, tutta la nostra dedizione. Volevamo che ogni dettaglio fosse al massimo dell’idea artistica».
La preziosa collaborazione tra la pittrice Figueiredo e il Centro Ave — con l’architetto Elena Di Taranto incaricata di supervisionare il progetto artistico e di arredo della cappella — ha contribuito a dare forma e armonia al disegno complessivo. Ma la magia è accaduta dove accade da quasi quarant’anni: tra i banchi da lavoro e le dime di cartone, che guidano il taglio preciso del vetro, tra i profili di rame che lasciano spazio alle saldature e le colature di stagno puro al 63%, che sigillano i pezzi come abbracci incandescenti. «Abbiamo scelto solo i vetri più belli che esistano – spiega Biaggi – quelli soffiati a bocca dalla storica vetreria Lamberts in Baviera. Sono vetri vivi, che cambiano con la luce del giorno, con colori e trasparenze che nessun materiale moderno può imitare». Il risultato è un mosaico di 28 pannelli, per un peso complessivo di quasi una tonnellata e mezza. La spedizione, prevista per settembre, avverrà con casse costruite su misura, protette con cura artigianale, perché ogni centimetro dell’opera è unico e insostituibile.
Tocchi di Colore non è nuova a imprese del genere. Le loro creazioni illuminano chiese e spazi pubblici in tutta Italia e in Europa, e in passato sono arrivate fino in Sudamerica. Ma questa, ammettono i due titolari, è un’emozione speciale: «Sapere che il nostro lavoro sarà parte di un luogo sacro così importante, in un’università prestigiosa come quella di Belfast, ci riempie di orgoglio – confessano – È il segno che l’arte del vetro, anche se antica e sempre più rara, ha ancora molto da dire». In Italia, realtà come la loro si contano ormai sulle dita di una mano. È un mestiere che richiede tempo, passione, precisione millimetrica e una dedizione che va oltre il lavoro. È arte, sì, ma anche resistenza culturale. Ed è proprio questo che rende l’opera per la Queen’s University qualcosa di più di una vetrata: è una dichiarazione d’amore per la bellezza che resiste, per la luce che attraversa il tempo.
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