L'ANALISI
31 Maggio 2025 - 16:08
CREMA - Almeno duecento tra animatori, educatori e volontari dei grest della diocesi, ma anche giovani pronti partire per i campi estivi in Albania e Calabria, o che parteciperanno al Giubileo dei ragazzi a Roma tra fine luglio e inizio agosto. In duomo, il vescovo Daniele Gianotti li ha benedetti, conferendo loro il mandato per le esperienze estive. Una funzione che ha visto la partecipazione delle delegazioni degli oratori di tutta la diocesi, aperta da don Stefano Savoia, direttore del servizio per la Pastorale giovanile e degli oratori.
«Cari ragazzi è un dono: siamo qui per questo momento di preghiera, che anticipa l’inizio delle esperienze estive e siamo invitati a rinnovare la speranza nei semi, che continuamente gettiamo nel terreno della vita. Non sappiamo cosa il Signore ci stia preparando, ma siamo consapevoli che sarà buono e necessario per noi. Attiviamoci, mettiamo in moto testa e cuore e incamminiamoci verso queste esperienze fatte di relazioni significative con le persone che incontreremo».
Il vescovo rivolgendosi ai ragazzi si è chiesto: «Cosa sarà passato nella testa dei quattro pescatori di Galilea, quando si sono sentiti chiamare da Gesù e hanno lasciato tutto, barca, famiglia, lavoro, per mettersi in cammino dietro con lui? I vangeli sono testi stilizzati, che non si perdono dietro a dettagli, pensieri, sentimenti ed emozioni. Noi invece viviamo molto di questo e ci stiamo già chiedendo cosa ci potranno regalare le attività estive a cui ci prepariamo e per le quali stiamo chiedendo ora la benedizione di Dio. Non ci troveremo mai nella situazione di ignoto, sorpresa e scoperta dei pescatori di Galilea. Per noi possono diventare merci rare, ma lasciamo nei nostri zaini un po’ di spazio per questo».
Il vescovo ha invitato i giovani cremaschi ad «aprirsi alla bellezza e al rischio dell’incontro», ricordando loro come «nel volto e nel cuore degli altri, il Signore abbia promesso di farsi conoscere. E facciamo anche lo sforzo di non accontentarci delle relazioni virtuali, che allargano i nostri orizzonti, ma rischiano di farci rimanere solo alla superficie». Al termine, i ragazzi hanno ricevuto la spilla simbolo del mandato.
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