L'ANALISI
29 Maggio 2025 - 18:12
CREMONA - Momenti di paura e delirio, un treno soppresso e una lunga sfilza di ipotesi di reato. A scatenare tutto un normale controllo dei biglietti sul treno regionale Cremona-Treviglio.
Erano le 14.40 quando la capotreno ha allertato i poliziotti: un gruppo di ragazzi aveva risposto con strafottenza alla sua richiesta dei titoli di viaggio. Al rifiuto di regolarizzare la posizione, gli agenti della Polfer hanno chiesto le generalità, ottenendo solo insulti: «Non ti do un c***o, portami rispetto altrimenti vedi cosa ti faccio», avrebbe risposto un componente del gruppo.
Quando gli agenti hanno tentato di far scendere i due più animosi per evitare rischi agli altri passeggeri, la situazione è degenerata: l’imputato avrebbe colpito un poliziotto alla schiena, scatenando una colluttazione. L’altro imputato, minorenne, è sceso dal treno, ha raccolto sassi dalla massicciata e li ha lanciati contro gli agenti, danneggiando anche un finestrino. In tutto questo la capotreno, sentita oggi in aula come testimone, ha assistito a tutta la scena. «Eravamo arrivati all’altezza di Casaletto Vaprio, ero scesa per azionare le porte e ho visto uno dei ragazzi che non avevano il biglietto scendere dal treno, raccogliere dei sassi e scagliarli dentro». La capotreno ha anche rischiato di rimanere ferita: «Mi sono messa in mezzo, per cercare di fermarli, e nella parapiglia un sasso mi ha graffiato un braccio».
Una colluttazione durata alcuni minuti nella quale un agente ha riportato «traumi contusivi multipli», rimanendo in malattia per cinque mesi. L’imputato, ammanettato, avrebbe continuato a insultare i poliziotti. Il treno è stato soppresso e dirottato a Cremona, mentre i due imputati sono stati portati in commissariato e denunciati per resistenza, lesioni, oltraggio, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio, con aggravanti. A breve la sentenza.
L’altro testimone che doveva essere sentito ieri non era presente in aula e pertanto la sentenza è stata rimandata al prossimo 19 giugno.
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