Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CINQUANT'ANNI DI ECCELLENZA

Il Provolone Valpadana, valore e qualità italiana

Giovanni Guarneri, presidente del Consorzio: «Celebriamo la filiera: ha saputo crescere unita»

Gianpiero Goffi

Email:

redazione@cremonaonline.it

27 Maggio 2025 - 08:47

Il Provolone Valpadana, valore e qualità italiana

CREMONA - Un prodotto che porta nel mondo la tradizione e il gusto del nostro territorio, celebrato in un luogo simbolo della nostra tradizione musicale e liutaria, coniugati con l’innovazione e la contemporaneità. Ieri pomeriggio nell’auditorium del Museo del Violino, presenti autorità, operatori del settore e invitati, sono stati festeggiati i cinquant’anni del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, in «un viaggio sensoriale tra passato, presente e futuro, raccontato attraverso diversi linguaggi»: la parola e lo scritto, la musica e l’arte scultorea, la testimonianza dell’astronauta Paolo Nespoli, la comicità.

Temi e mondi dell’eccellenza italiana, come ha ricordato il giornalista Enrico Galletti che ha introdotto e coordinato l’intenso programma. A dare il benvenuto Giovanni Guarneri, presidente del Consorzio, nella sintesi entusiasmante fra cinquant’anni di impegno dentro le indicazioni geografiche ora protette e gli obiettivi futuri di una filiera che, nonostante le difficoltà, sta dando e promette risultati confortanti. Sono seguiti i saluti istituzionali. A cominciare, in video, da quello del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che ha ricordato, tra l’altro, il recente disegno di legge a protezione delle nostre denominazioni perché made in Italy significa «bello, buono, di qualità, attento al benessere» e che deve perciò «essere pagato il giusto».

Di seguito i videomessaggi del presidente della Regione, Attilio Fontana, e dell’assessore al comparto, Alessandro Beduschi, a sottolineare come la sapienza lombarda del lavoro artigianale abbia «conquistato mercati e palati in tutto il mondo» e permetta di non spaventarsi per «dazi e altre storture». Poi le istituzioni locali con il presidente dell’amministrazione provinciale, Roberto Mariani, e il sindaco Andrea Virgilio, presenti in sala.

Mariani ha evidenziato il legame tra produzione e formazione, attestato dalla presenza nel territorio di istituti come lo Stanga e la Scuola casearia di Pandino. Virgilio, partendo dall’abbinamento con il Museo del Violino, ha parlato della tradizione come «innovazione riuscita bene», che «si confronta con le sfide della transizione ambientale, energetica e digitale», in un contesto internazionale di instabilità rispetto al quale, nonostante tutto, l’Italia ha saputo aumentare le esportazioni.

Al Comune ha rivendicato il compito di «cucire tutte le risorse di un territorio» . Significativo ed emozionante l’interludio musicale offerto dalla violinista Lena Yokoyama, celebre anche — lo ha ricordato Galletti — per la sua esibizione dal tetto del nostro ospedale che nel 2020 ruppe il cupo silenzio del periodo più drammatico della pandemia: ieri, con il Cremonese 1715 di Antonio Stradivari, ha proposto con maestria brani di Mascagni, Vivaldi e Morricone.


Sotto il titolo ‘Il Provolone Valpadana: viaggio tra radici e futuro’ si sono succeduti Antonio Auricchio, presidente di Afidop e del Consorzio di tutela Gorgonzola. «Sono innamorato di tanti formaggi — ha detto — ma il provolone è il formaggio di papà che ho mangiato fin da bambino». Quanto alle sfide in atto, «è essenziale non diminuire il discorso qualitativo».

Cesare Baldrighi ha brevemente descritto i compiti di Origin Italia, di cui è presidente: «Se noi tuteliamo tutte le produzioni a origine geografica, compresi salumi e vegetali, la fiera lattiero-casearia è quella che più mi appartiene, e il made in Italy rappresenta un elemento trainante. Il processo di certificazione attento e puntuale è una garanzia che tutti stanno tentando di copiare. Ha anche citato il recente viaggio della nave scuola Amerigo Vespucci che ha portato con sé nel mondo il tavolo dei prodotti alimentari italiani più importanti e più noti».

Vincenzo Bozzetti ha poi brevemente presentato il suo libro (con prefazione del ministro Lollobrigida) ‘Il mondo dentro un formaggio’ che ripercorre la tutela delle denominazioni a partire dagli inizi del secolo scorso quando, con le emigrazioni italiane, si creò il problema delle imitazioni all’estero. Il Consorzio nacque, in ritardo, nel 1975 a causa di litigi dovuti alla diffusione del Provolone tipico su tutto il territorio. Il libro, con la sua attenta ricerca documentaria, presenta – ha detto Bozzetti — «la nuda verità e come i consorziati l’hanno rivestita».

È seguito il momento delle premiazioni assegnate dal Consorzio con le sculture tematiche appositamente realizzate dall’artista Giovanni Parma. Per primo è stato premiato lo stesso Bozzetti (già studente alla Casearia di Pandino), poi i rappresentanti delle aziende associate: Brazzale, Casearia bresciana, Casearia Monti trentini, Caseificio Albiero, Caseificio Ghidetti, ‘Gennaro Auricchio’, Latteria pizzighettonese, Ca’ de Stefani, Latteria Soresina, Fattorie Cremona, Caseificio Gardalatte. Dopo la ‘Pausa tra le stelle’ e l’intermezzo comico di Ale e Franz, le conclusioni e i ringraziamenti del presidente Guarneri nella sottolineatura di una «filiera che ha saputo crescere unita, fondando la collaborazione su qualità, tradizione e innovazione».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400