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ELEZIONI COMUNALI 2025

A San Daniele ultimo appello: «Votare per ripartire»

Domenica e lunedì il paese torna alle urne per la sfida tra Cadenazzi e Paternazzi

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

24 Maggio 2025 - 05:20

A San Daniele ultimo appello: «Votare per ripartire»

Da sinistra Simone Cadenazzi e Pierantonio Paternazzi

SAN DANIELE PO - Si apriranno domani mattina alle 7 i seggi elettorali e lunedì pomeriggio a San Daniele Po tornerà, finalmente, il sindaco. Uno tra Simone Cadenazzi, candidato sindaco con la lista ‘Progetto Comune’ e Pierantonio Paternazzi con il gruppo ‘Conoscere per ripartire’. I candidati hanno in settimana presentato squadra e programma, Cadenazzi nella serata di giovedì, mentre Paternazzi lo aveva preceduto lunedì sera, in entrambi gli appuntamenti davanti ad un numeroso pubblico. Giochi fatti dunque, ma, prima del silenzio elettorale, c’è spazio per un ultimo appello al voto. «Vorremmo ridare forza e stabilità al paese – spiega Cadenazzi – e lo vorremmo fare attraverso il nostro gruppo, formato da dieci consiglieri. Faremo ripartire San Daniele Po dopo gli anni bui del commissariamento, cercando di concordare e pianificare con i grandi creditori un piano concreto di rientro. Terremo i cittadini informati di tutte quelle che saranno le nostra azioni per un vero e proprio progetto comune».

«Il nostro impegno – chiarisce Paternazzi – sarà quello di agire con trasparenza e professionalità per il futuro del nostro piccolo, ma bellissimo paese. Ci metteremo impegno, dedizione e serietà, partendo da quelle che sono le esigenze reali dei cittadini. Bisognerà prima conoscere, per poi ripartire: il nostro sarà un programma, per ora, a breve termine, passo dopo passo».

Per entrambi la priorità è ovviamente la questione economica e la gestione del debito, dalla quale sarà inevitabile partire. Fare il punto della reale situazione, alla luce anche della dilazione dei mutui recentemente approvata da parte di Cassa Depositi e Prestiti. «Sulla questione bilancio la prima azione sarà un’analisi contestuale e reale di quello che è il dissesto – continua Cadenazzi – capire come è nato, la filiera decisionale che lo ha determinato e quello che è effettivamente successo. Una volta stabilito questo si dovrà capire quale sia la concreta realtà di movimento, per determinare le successive fasi di risanamento. Partecipazioni ai bandi, se possibile, per alleggerire il carico economico del Comune, recupero e valorizzazione degli immobili inutilizzati, magari valutando una nuova procedura per la riattivazione dell’uso attraverso una progettualità pubblico/privato». Una situazione complessa per chiunque venga eletto, ma che «deve essere affrontata con grande attenzione e con l’aiuto di tecnici competenti. Se vogliamo far ripartire il paese questo non deve spaventare; analizzeremo per bene i contenuti del bilancio quinquennale di riequilibrio, perché è sulla base di quello che potremo intraprendere eventualmente qualsiasi azione. Un passo alla volta si potrà ripartire e soprattutto far riavvicinare i cittadini alle istituzioni».

Il periodo di commissariamento, dunque, lunedì pomeriggio vedrà scritta la parola fine e per il paese comincerà finalmente un nuovo corso. Che potrà allontanare le vicende che hanno caratterizzato gli ultimi due anni di storia locale.

Dal dissesto finanziario, alla mancata fusione con Pieve d’Olmi nel settembre 2023, fino all’arrivo di due commissari e la vendita all’asta di diversi immobili comunali per cercare di far entrare soldi nelle proprie casse. Ad ottobre 2022 il consiglio comunale, allora guidato dal primo cittadino Davide Persico, aveva deliberato il dissesto finanziario dell’ente e, da quel momento, il commissario Filomena Formisano era stato nominato per affiancare lo stesso sindaco nella gestione della parte finanziaria e saldare i debiti contratti dall’ente fino alla fine del 2023. Poi l’ipotesi fusione con Pieve d’Olmi, con il referendum fissato il 24 settembre 2023. Vinse il No, spinto anche dalle ragioni del comitato per il No alla fusione, che di fatto decretò la fine di qualsiasi ipotesi in tal senso. Nel giugno 2024 l’assenza di liste alle elezioni amministrative portò un altro commissario, Gianpaola Modolo, viceprefetto vicario di Cremona sostituito a novembre con il viceprefetto aggiunto della Prefettura di Lodi Stefano Musarra.

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