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LAVORI E VIABILITÀ: I NODI

Quei cartelli ‘a singhiozzo’, il pasticcio di via Bergamo

Il sottopasso è aperto, ma le indicazioni traggono in inganno. E via Milano soffre

Massimo Schettino

Email:

mschettino@laprovinciacr.it

23 Maggio 2025 - 12:10

Quei cartelli ‘a singhiozzo’, il pasticcio di via Bergamo

In via Bergamo

CREMONA - La prima cosa da dire è che il sottopasso di via Bergamo è aperto e transitabile per le auto, le biciclette e i pedoni. È chiusa invece fino al 30 ottobre la via Bergamo dal civico 25 sino al cavo Baraccona. E non è una informazione da poco, vista la confusione in cui la segnaletica ‘ballerina’ ha gettato i cremonesi. I cartelli posizionati nelle vie di accesso, infatti, hanno dato il sottopasso prima per chiuso, poi aperto e anche un po’ aperto e un po’ chiuso, a seconda dell’interpretazione.

In via Sant'Ambrogio

Consegnata l’area a marzo alla ditta esecutrice, la MVS Group di Muro Lucano, il cantiere è infatti partito all’inizio di aprile, preceduto dall’installazione della segnaletica provvisoria. E qui è cominciato il valzer. Nelle vie che portando verso la rotonda parzialmente occupata dai lavori e anche in tangenziale, infatti, sono stati posizionati i cartelli con l’indicazione «sottopasso via Bergamo chiuso». Gli automobilisti hanno quindi cominciato a girare al largo, con grande sconforto delle attività in zona che hanno sofferto un calo di clientela ingiustificato che qualcuno ha quantificato in un -30%.

Si è quindi corsi ai ripari e su alcuni di questi cartelli la scritta «chiuso» è stata coperta da una striscia di nastro adesivo, una ‘correzione’ che però non è mai stata apposta in via Sant’Ambrogio dove gli automobilisti che arrivano da via Milano vengono tuttora informati che il sottopasso sarebbe chiuso (e invece è aperto). Dopodiché lunedì, dietrofront: oltre ai cartelli gialli sono stati posati sull’asfalto dei segnali blu di obbligo di direzione: e così su via Castelleone chi arrivava all’incrocio con via Sant’Ambrogio si vedeva obbligato a non proseguire diritto, ma a svoltare destra o a sinistra, senza peraltro che i cartelloni gialli chiarissero il perché, essendo la scritta ‘chiuso’ ancora coperta.

In via Castelleone

Ugualmente all’incrocio di via Sant’Ambrogio con via Castelleone chi proveniva da via Sesto veniva obbligato ad andare a sinistra o diritto. In questo caso il cartello giallo diceva però «sottopasso chiuso». Questa cartellonistica è durata lo spazio di una giornata, poi qualcuno deve essersi accorto del pasticcio e l’ha rimossa. Sempre all’incrocio fra via Castelleone e via Sant’Ambrogio resta però, per chi si dirige verso il centro, lo straordinario cartello che, come il responso della Sibilla, offre diverse interpretazioni: riporta infatti il segnale grafico della strada senza uscita sopra una scritta che, dopo essere stata modificata, recita: «Strada a 300 metri».

In via Sesto

La parola «chiusa» è stata infatti coperta. Dunque chi guarda privilegiando il segno grafico pensa di infilarsi di un cul de sac, mentre chi si affida all’indicazione scritta può immagazzinare l’informazione che a 300 metri c’è una strada. Se il sottopasso è aperto e transitabile, la rotonda è comunque parzialmente chiusa e chi arriva da porta Milano deve obbligatoriamente svoltare in via San Francesco d’Assisi. La modifica alla viabilità e anche le indicazioni pasticciate hanno prodotto un aggravio del traffico in via Milano, dove a complicare le cose c’è anche il passaggio a livello che forma code interminabili. L’intervento, da circa un milione di euro, prevede il posizionamento di una vasca di raccolta delle acque con relative pompe in grado di raccogliere l’acqua piovana indirizzandola nel cavo Baraccona, così da evitare l’allagamento del sottopasso.

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Commenti all'articolo

  • Pierpa

    23 Maggio 2025 - 14:46

    Quando l'incompetenza si sposa con l'improvvisazione scopri di essere a Cremona. Amen.

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