L'ANALISI
14 Maggio 2025 - 19:08
Foto di gruppo con il sindaco Andrea Virgilio
CREMONA - A Casa Serena si sono riuniti nipoti e pronipoti: il figlio Palmino Pedroni ha voluto organizzare una festa a sorpresa per la sua mamma. Centoquattro anni non sono uno scherzo. Eugenia Rognoni, classe 1921, dispensa sorrisi e baci, e guarda tutti un po’ stupita da tanto clamore intorno a lei.
Nata il 14 maggio 1921 a Picenengo, dove un tempo c’era il casello ferroviario, è cresciuta in una famiglia numerosa: aveva dodici tra fratelli e sorelle. Sei sono morti prematuramente per malattie o durante il parto, altri quattro in guerra o nel primo dopoguerra. «Solo zia Elsa ho conosciuto» racconta il figlio. «Mamma ha avuto una vita non facile. Rimasta vedova nel 1960, mi ha cresciuto con grande affetto, facendomi studiare fino alla laurea, nonostante le difficoltà. Di professione è stata ricamatrice, poi ha lavorato in Comune come bidella alla Capra Plasio e alla Trento Trieste, dove ogni bambino poteva contare sul suo sguardo gentile».
Si commuove Palmino parlando davanti agli ospiti e alle “sorelle” di Casa Serena, ricordando la mamma che fino a 95 anni ha vissuto nella casa di via Dante, abitata per oltre mezzo secolo. Nel 2016 è stata accolta nella comunità di Casa Serena.
A consegnarle i fiori è stato il sindaco Andrea Virgilio, che ha voluto condividere con Eugenia e i suoi familiari questo straordinario traguardo di vita. Attorno a lei, il figlio Palmino con la moglie Maria Matilde, la nipote Marta e i pronipoti Caterina e Federico. La torta, le candeline, gli auguri: tutto secondo copione, un copione pieno di calore e affetto.
A sottolinearlo è stato don Giampaolo, che ha raccontato come Eugenia sia non solo ben inserita nella comunità, ma anche profondamente amata. Ha vissuto gli orrori della guerra e una vita segnata da difficoltà, sempre sostenuta da una forte volontà di fare famiglia e coltivare gli affetti più cari. Concetti ripresi con affetto anche dalla dottoressa Luisa Guglielmi.
A raccontare di lei sono anche le suore che la seguono: «Il figlio la viene a trovare tutti i giorni e, quando non riesce ad arrivare in tempo per l’orario di visita, la chiama. Lei risponde, si affaccia alla finestra e gli sorride. Sembrano due innamorati». Il brillare degli occhi di Palmino Pedroni e lo scambio di sguardi con la sua mamma Eugenia, 104 anni, parlano di un amore figlio-madre che non ha età.
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