L'ANALISI
14 Maggio 2025 - 19:16
CREMONA - Un pallone da rugby, perché la cultura del rispetto si semina anche nello sport. E un trolley: ‘la valigia di salvataggio’ per non tornare indietro, lì tra le pareti di casa dove il marito o il compagno ti ha insultato e ti ha preso a botte. Lì dove ha usato violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, magari davanti ai figli. Una ‘valigia di salvataggio’ con vestiario e prodotti per l’igiene indispensabili, nelle prime, delicatissime, ore dall’abbandono dell’abitazione. C’è anche una sim. E la valigia più piccola per il bimbo, con dentro anche il suo gioco preferito, quello che ha lasciato a casa nella fuga con la mamma.
Una valigia simbolo della ripartenza.
Oggi, la Questura, il Comune di Cremona, il Comune di Gerre de’ Caprioli, l’associazione ‘Salvabebè Salvamamme’, anima del progetto ‘La valigia di salvataggio’ in collaborazione con le Fiamme Oro Rugby, e l’associazione Rugby Cremona con campo di allenamento al Bosco ex Parmigiano, hanno sottoscritto il ‘Protocollo per il sostegno e la promozione di azioni condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno delle violenze di genere’. Sono state consegnate le prime tre valigie. Dal 2014, anno di nascita del ‘Salvamamme’, in tutta Italia di valigie «attualmente ne abbiamo date circa 350 ogni anno», dice il direttore Katia Pacelli.
«Il protocollo — evidenzia il questore Ottavio Aragona — è un ulteriore passo in avanti per l’implementazione della rete che sul territorio c’è per fronteggiare la violenza di genere. Ogni nuova iniziativa è particolarmente apprezzata. Tutto ciò che può essere fatto per promuovere attività di sensibilizzazione sul territorio per contrastare la violenza di genere dev’essere fatto. Noi sappiamo oggi che molte più donne denunciano le violenze di cui sono vittima. Questo prima non succedeva».
Secondo il questore, «la ragione è perché è stata acquisita dalle potenziali vittime una maggiore consapevolezza. Fare campagna di sensibilizzazione significa allargare la platea delle possibili vittime che si possono rivolgere oggi direi con tranquillità alle forze dell’ordine».
E «il settore dello sport è molto importante». In Questura ci sono gli atleti delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, «un gruppo sportivo che promuove lo sport agonistico tra i giovani: sono qui come testimonial per sensibilizzare l’attenzione del gruppo della Polizia di Stato verso la tematica della violenza di genere». Lo rimarca, il questore: «Bisogna fare rete per aiutare le donne ad essere supportate non soltanto attraverso aiuti materiali, ma, soprattutto, attraverso strumenti previsti dalla legge come, per quanto mi riguarda, l’ammonimento del questore. Abbiamo un significativo aumento dei numeri degli ammonimenti».
«Il nostro — sottolinea Pacelli — è un progetto concreto: cerca di entrare in una rete di supporto alle donne vittime di violenza in un momento particolare, quando decidono di scappare da casa senza portarsi dietro nulla. È un progetto che vuole dare una valigia per non farle tornare indietro, a casa, perché quello potrebbe essere l’ultimo appuntamento».
Pacelli precisa che «‘Salvamamme’ non si sostituisce all’importante lavoro che fanno i centri antiviolenza. La valigia è un segno psicologico per aiutare le donne in un momento difficile. Le donne devono sapere di poter essere effettivamente aiutate nel momento in cui hanno bisogno, anche attraverso questo aiuto concreto che per messaggio ha quello della ripartenza».
Si chiamano Sara El Khazrzi, Alessandro Poli e Yasmina Henaien. Sono i tre studenti della prima grafica Ial Cremona che, come spiega la loro professoressa Eleonora Battisti, hanno realizzato le piccole brochure ‘Valigia di Salvataggio per non tornare indietro’ distribuite, insieme a una valigia simbolo e a un segnalibro, sul quale è riportato lo stralcio del brano dei Body Parts-1 Denti Marracash, 2019. ‘Pa-Ro-Le sono solo Pa - Ro-Le. ‘Tu insegui un sogno disperato , questo è il tuo tormento Tu vuoi essere non sembrare di essere. Ma c’è un abisso tra ciò che sei per te stesso. E questo ti provoca un senso di vertigine per la paura di essere scoperto, messo a nudo, smascherato».
Come è scritto nella brochure realizzata dai ragazzi, «con il protocollo, la campagna ha mosso i suoi primi passi a Cremona, sul campo del Cremona Rugby dove nel pomeriggio ha preso ufficialmente il via, quando una cinquantina di alunni dello Ial di Cremona e Viadana hanno preso parte alla loro prima lezione ... maneggiando un pallone da rugby».
In mattinata, l’evento moderato da Eleonora Rustici, ex rugbista e attivista nel sociale, in Questura si è chiuso con l’ottimo buffet preparato dalle studentesse e dagli studenti dello Ial.
Il progetto Valigia di salvataggio, grazie al supporto delle Fiamme Oro Rugby, è approdato anche sui campi da gioco attraverso attività educative sulla parità di genere ispirate ai valori fondamentali del rugby.
Gli studenti dell’Istituto IAL hanno contribuito preparando un buffet per la conferenza stampa e realizzando alcune installazioni esposte in Questura, oltre a una brochure esplicativa del progetto.
Nel pomeriggio, al campo da rugby di Gerre de’ Caprioli, si è svolto un allenamento condotto dai tecnici delle Fiamme Oro Rugby e del Cremona Rugby, con la partecipazione delle classi dello IAL e di Viadana. Durante l’attività sportiva, si sono tenuti momenti di approfondimento sul tema della violenza di genere, prendendo spunto dai principi educativi del rugby.
Nella stessa occasione è stato allestito uno stand informativo della Polizia di Stato, con la presenza di personale della Divisione Anticrimine impegnato nella distribuzione di materiale informativo.
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