L'ANALISI
15 Maggio 2025 - 05:15
Nel riquadro l'assessore Franco Bordo
CREMA - La percentuale di raccolta differenziata, attorno al 75%, è buona anche se non eccezionale in rapporto al Cremasco, ma l’abbandono dei rifiuti in città non accenna a diminuire. «L’abbandono spicciolo del singolo sacchetto — afferma l’assessore comunale all’Ambiente, Franco Bordo — è all’ordine del giorno, ma non è quantificabile e non è quantificato in termini numerici. Sono invece registrati quelli di certe dimensioni, che richiedono l’invio di un automezzo e di uno o più operatori per il recupero. Si tratta in genere di materassi, lavatrici, mobiletti o grossi oggetti. Nel 2024, questi interventi nel territorio comunale sono stati complessivamente 25, in calo del 40% rispetto all’anno precedente. Da gennaio ad oggi, invece, siamo già a 14».
Il trend è dunque di nuovo in crescita, anche se i dati statistici dicono che nei mesi estivi solitamente c’è un leggero calo. Il malvezzo, però, rimane. Le azioni di contrasto all’abbandono, negli ultimi tempi si sono moltiplicate e stanno iniziando a dare dei risultati, come conferma l’assessore: «Dove abbiamo messo le fototrappole, l’abbandono si è molto ridotto. Grazie a questi strumenti, da gennaio a oggi, abbiamo individuato quattro persone che commettevano infrazioni e la polizia locale le ha sanzionate». Una di queste è stata individuata, nelle scorse settimane, come il responsabile dell’abbandono due lavatrici e quindi multato per 6.500 euro.
La fototrappola (microcamera) è dunque un deterrente, anche se il Comune ha l’obbligo di segnalarne la presenza. «Deve essere affisso il cartello ‘area videosorvegliata’ — spiega lo stesso Bordo — per segnalare come si fa con gli autovelox, ma siccome l’apparecchio è nascosto, la gente pensa che non ci sia e a volte abbandona lo stesso il rifiuto».
In buona sostanza, il Comune decide a rotazione dove posizionare le tre fototrappole a sua disposizione. Una volta collocate, un operatore ecologico fa il giro quotidianamente e se vede che c’è stato un abbandono prende le immagini scattate e le porta alla polizia locale, che è l’unica autorizzata a poterle visionare.
A quel punto parte la ricerca della persona che ha contravvenuto alle regole e scatta la sanzione amministrativa. «Le zone in cui sono state finora messe le fototrappole — precisa l’assessore — sono via Martiri di Belfiore, piazza Di Rauso, l’area ai Sabbioni della ex scuola di Cl, Santo Stefano lungo il canale Vacchelli e via Boldori, dove si registra un abbandono costante e dove abbiamo colto sul fatto una persona».
I dispositivi verranno poi spostati periodicamente in diverse altre aree, con l’obiettivo di garantire una copertura ottimale e di massimizzare la loro efficacia.
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