L'ANALISI
11 Maggio 2025 - 15:17
(Foto IA)
BASSA PIACENTINA - Più che un allevamento amatoriale di cani, le guardie zoofile di Enpa hanno trovato un ‘lager’ dove gli animali erano praticamente detenuti. Da lì l’intervento di liberazione. Tutto era partito qualche settimana fa con il ritrovamento di un giovane lagotto morto in autostrada A21: Enpa Piacenza ha controllato il luogo da dove proveniva, scoprendo molte irregolarità e procedendo ora alla denuncia del proprietario e al sequestro degli altri cani, che sono stati prelevati e che adesso sono ricoverati nel canile municipale di Fiorenzuola d’Arda.
Le guardie nella Bassa Piacentina hanno trovato «un cascinale rurale, dove l’allevatore obbligava cinque giovani lagotti a vivere in un box che consisteva in una baracca pericolante (nella foto)». I cani sarebbero stati costretti a vivere fra i loro escrementi, ma sorte forse peggiore toccava alle tre cagnoline di razza lagotto rinchiuse in un’ex stalla e di fatto utilizzate per procreare. L’area sarebbe stata pregna di odore causato dalla sporcizia e senza areazione, fra umidità e muffa. Il lagotto morto in A21 era stato adottato da una famiglia piemontese, arrivata proprio nella Bassa Piacentina per prelevarlo.
Durante una sosta all’autogrill di Tortona, però, l’animale si è divincolato dal guinzaglio: prima ha percorso un tratto di autostrada generando grossi problemi di sicurezza agli automobilisti in transito e poi è scomparso nei campi. I due nuovi proprietari hanno subito avvisato i soccorsi e si sono adoperati per le ricerche, terminate purtroppo con il ritrovamento dell’animale ormai senza vita perché investito da una vettura. Secondo Enpa, quella morte è stata in parte la conseguenza del fatto che l’animale era completamente non socializzato col mondo esterno tanto da fuggire in preda al panico.
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