L'ANALISI
07 Maggio 2025 - 19:42
La delegazione ucraina con il primario Alberto Agosti e il medico Federico Terribile
CREMA - Dall’Ucraina alla sala operatoria dell’ospedale Maggiore, per confrontarsi sul tema della chirurgia alla spalla. E in particolare, sulle protesi. Nei giorni scorsi, specialisti in servizio negli ospedali di Kiev hanno fatto tappa in largo Dossena, assistendo a un’operazione, eseguita dall’equipe coordinata dal direttore del reparto di ortopedia, Alberto Agosti. Il chirurgo Oleksadr Kosyakov, la fisioterapista Iryna Reshetnikova e il docente universitario Vadym Lutsyshyn hanno anche avuto modo di seguire il decorso post intervento di due pazienti, operati rispettivamente 6 e 40 giorni prima.
«Siamo convinti che lo scambio rappresenti un’importante occasione di arricchimento», ha commentato Agosti: «Speriamo che la tecnica appresa possa essere utile, valutata la difficile situazione che l’Ucraina sta attraversando. Va apprezzato il desiderio di questi professionisti di formarsi oltre confine, in un momento così complicato».
«Abbiamo potuto apprezzare il differente approccio al paziente a partire dai dettagli, con particolar riguardo alla tecnologia impiegata — ha assicurato il primario Kosyakov —: si tratta di piccoli, ma importanti accorgimenti, che possono fare la differenza». Diverso anche l’approccio sul versante della riabilitazione.
«Di norma — ha confermato Reshetnikova — la fisioterapia dopo un impianto di protesi alla spalla prende avvio, nei nostri ospedali, dopo 6 settimane. Qui, ho potuto comprendere come la riabilitazione precoce garantisca un recupero gradualmente completo».
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