L'ANALISI
07 Maggio 2025 - 08:28
Pierdante Piccioni
GRONTARDO - Da Levata a Pavia fino a Hollywood e ritorno. Manca ormai poco alla messa in onda su Rai1 della storia del dottor Pierdante Piccioni, in versione Usa. In questi giorni, infatti, il primo canale della Rai ha messo in onda il trailer della fiction americana ‘Doc’ che, come la serie con Luca Argentero, ripercorre le ormai note vicende del medico cremonese. La versione americana è stata riadattata per Fox Tv, uno dei canali più noti negli Stati Uniti, l’anno scorso e a fine maggio arriva anche in Italia.
«Ci sono alcune varianti rispetto alla mia storia – spiega il dottor Piccioni - gli anni di memoria perduta non sono dodici ma otto, e soprattutto la vicenda è al femminile, ovvero la protagonista è una donna». La prima puntata su Fox Tv era stata trasmessa lo scorso 7 gennaio, la partenza era stata un po’ in sordina. Ma nei 10 giorni successivi, grazie al tam tam e al passaparola oltre che alla promozione, anche con interviste rilasciate proprio dallo stesso Piccioni, Fox Tv ha ottenuto un risultato per molti versi clamoroso. “La cosa che mi piace sottolineare è che, anche se cambia un po’ la struttura, la storia rimane fortissima, è proprio il caso in sé che colpisce e questo crea in me un senso di forte identificazione. Sicuramente faranno anche la seconda serie». E dopo il grande successo americano la serie potrebbe anche sbarcare in Messico. “Sono in contatto con altri paesi, tra cui il Messico, vedremo cosa accade”.
Una vicenda, quella del medico cremonese, che ha colpito subito la stragrande maggioranza di pubblico. Qualche tempo fa, Piccioni alle domande sulla sua memoria e che cosa gli mancasse in particolare, rispondeva così: «L’adolescenza dei miei figli, la loro crescita di cui non ho ricordi. Sapere e avere la percezione di che padre sono stato. E poi darei un braccio per poter ricordare gli ultimi momenti di vita, gli ultimi giorni di mia mamma. È il ricordo che mi manca in assoluto più di tutto». «La vita va avanti e non può essere diversamente. Tutti noi ci impegniamo, ci dedichiamo al lavoro, alla famiglia, a ciò che abbiamo e a ciò che vorremmo essere. Ma in fondo siamo anche e soprattutto ciò che ricordiamo. Cosa ho recuperato di quei dodici anni di memoria? Nulla». Infine, il presente.
«Sto ancora lavorando — conclude il medico — credo che andrò in pensione tra circa un anno, ora mi occupo di grandi disabili, vado a casa delle persone che non possono raggiungere direttamente la commissione invalidi per le varie questioni burocratiche, torno un po’ alle origini, ovvero sono io che raggiungo i miei pazienti, che poi alla fine è sempre stato il vero senso e il vero valore del mio lavoro, con o senza memoria».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris