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IL DIGITALE E LA SOSTENIBILITÀ

La città è meno smart: perse 26 posizioni

E fra i centri più piccoli Cremona passa dal quarto al 15° posto

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

06 Maggio 2025 - 18:50

La città è meno smart: perse 26 posizioni

CREMONA - Bologna, Milano e Torino si confermano le città più smart d’Italia, posizionandosi sul podio dell’EY Smart City Index 2025, la classifica stilata tra 109 città italiane capoluogo in base allo sviluppo in termini di transizione ecologica, transizione digitale e inclusione sociale.

La classifica continua con Venezia, Roma, Trento, Cagliari, Modena, Reggio Emilia e Firenze. Cremona con un punteggio assoluto di 46,86 è al 56° posto, molto lontana dalle prime posizioni, che pure aveva sfiorato nel 2022, quando era uscita la precedente edizione. In quella classifica era infatti trentesima, con un punteggio assoluto di 52,28.

Spiega il report che dopo la pandemia le città più piccole avevano ridotto il gap che le separava dalle metropoli. Ma di recente sono ripresi gli investimenti infrastrutturali e tecnologici da parte delle città metropolitane, per cui il gap ha ripreso a salire. Da sempre le città metropolitane monopolizzano il podio dello Smart City Index. Quest’anno tutte migliorano la loro posizione, anche quelle del Sud, che tradizionalmente occupavano le parti basse della classifica, e che in questa edizione guadagnano in media una ventina di posizioni ciascuna.

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Tuttavia Cremona resta al palo anche fra i centri minori. Nel 2022 infatti era al quarto posto fra i capoluoghi con una popolazione inferiore agli 80 mila abitanti e quest’anno è sul 15° gradino fra le città «piccole». I capoluoghi con meno di 80mila abitanti più smart sono Pavia, Pordenone e Matera, posizionate tra il 21° e il 35° posto della classifica generale, seguite da Belluno, Oristano, Aosta, Fermo, Cuneo, Mantova, Macerata, che mostrano come punto di forza la Transizione Ecologica, grazie ai cittadini che rispondono in modo attivo alla componente di offerta. Le città piccole occupano le posizioni oltre la ventesima posizione nella classifica generale, in alcuni casi con un recupero significativo rispetto all’edizione precedente (fino a oltre 30 posizioni guadagnate).

Il livello di innovazione urbana delle città, viene misurato attraverso 323 indicatori, che coprono tutti gli aspetti relativi alle Smart Cities, suddivisi in due macrocategorie: ‘Readiness’ (le iniziative e gli investimenti pubblici e privati degli stakeholder, al fine di rendere disponibili infrastrutture e servizi) e ‘Comportamenti dei cittadini’, fornendo una fotografia dell’ecosistema urbano italiano in piena evoluzione, sotto la spinta del Pnrr.

Per quanto riguarda Cremona, si trova nel gruppo dei migliori 37 capoluoghi per quanto riguarda la transizione ecologica e nella pattuglia intermedia per transizione digitale e inclusione. Posizione centrale anche per le due macrocategorie: ‘Readiness’ e ‘Comportamenti dei cittadini’.

Ma se Cremona arranca, l’innovazione generale cresce. L’analisi rivela infatti un significativo miglioramento delle città rispetto alla precedente edizione del 2022. Questo progresso è attribuito agli investimenti specifici sulla trasformazione digitale (grazie a ultra-broadband, IoT, servizi on-line), la transizione ecologica e l’inclusione sociale, finanziati dai fondi europei e dal Programma Pon Metro.

«Il significativo miglioramento delle città italiane negli ultimi tre anni, evidenziato dall’EY Smart City Index 2025 — spiega Dario Bergamo, di EY —, è un chiaro segnale dell’efficacia degli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità finanziati dai fondi europei. Migliorano molto anche le città metropolitane del Mezzogiorno, come Cagliari, Bari e Palermo, guadagnando rispettivamente 12, 17 e 19 posizioni, grazie a un aumento del 22,7% nella readiness digitale. In generale, si registrano importanti avanzamenti nelle città che hanno promosso la creazione delle Case delle Tecnologie Emergenti, luoghi di innovazione e sperimentazione sostenuti dagli investimenti del ministero delle Imprese e del Made in Italy».

La transizione ecologica delle città italiane si concentra sulla riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’adozione di energie rinnovabili, la promozione della mobilità sostenibile e la tutela del verde urbano. Nell’Indice 2025, Bergamo è la città italiana più avanzata.

La transizione digitale valuta il livello di digitalizzazione e innovazione delle città, analizzando l’accesso a tecnologie avanzate, la connettività e l’implementazione di servizi pubblici intelligenti. Milano è la città più avanzata in ambito digitale.

L’inclusione sociale misura l’equità e la coesione, considerando l’accessibilità ai servizi fondamentali, la riduzione delle disuguaglianze e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni collettive. Bologna è la città italiana più inclusiva, grazie al digital engagement e alla spesa per servizi sociali.

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