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L'INIZIATIVA

Con gli Amici della Rocca, Soncino più pulito

Armati di guanti, sacchi e buona volontà. «Per amore del senso civico»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

04 Maggio 2025 - 19:15

Con gli Amici della Rocca, Soncino più pulito

SONCINO - Sono tornati, come ogni primavera, armati di guanti, sacchi e buona volontà. Gli Amici della Rocca di Soncino hanno ripreso le loro uscite mensili per la pulizia del borgo, riaffermando quel gesto semplice ma potentissimo che da anni li contraddistingue: prendersi cura del proprio paese. Non per un vezzo, ma per senso civico. Non per dovere, ma per cultura.

Il gruppo AdR-Territorio, come viene definito nella loro rete associativa, è già all’opera nei fossati della rocca, lungo il viale delle Rimembranze e nelle principali vie turistiche. Ogni mese, esclusi solo quelli invernali, rimuovono cartacce e rifiuti, portando avanti un’attività tanto silenziosa quanto determinante. «Non è un caso che la cadenza sia mensile – spiegano dal gruppo –. La periodica ripetizione delle uscite vuole rimarcare il valore della continuità, perché il senso civico non è tale se si riduce ad un semplice atto estemporaneo». E non è una speranza vana: il gruppo cresce, raccoglie consensi, e il tesseramento di quest’anno si sta rivelando «più che incoraggiante».

Ma non è solo questione di spazzatura. Gli Amici della Rocca, guidati da Mauro Belviolandi, da anni hanno preso sul serio la bellezza come forma di impegno. È il caso del gruppo AdR-Roseto, che quattro anni fa ha ridato vita all’area che abbraccia il monumento a Piero Manzoni: una pavimentazione ordinata e due grandi aiuole che oggi ospitano un roseto curato con dedizione e costanza. «Il tutto sarebbe già degradato – spiegano – se non sussistesse il periodico impegno per una costante pulitura, una corretta potatura, una giusta concimazione e una graduale irrigazione». Ora che è giunto maggio, il mese della fioritura, il rosso vivo delle rose e il loro profumo sono pronti a raccontare a soncinesi e turisti una storia di amore per il territorio.

E se qualcuno pensa che si tratti di dettagli secondari, loro rispondono con le parole dei filosofi e degli antropologi: «Pare che la cultura di un popolo sia come un inconscio collettivo – scrivono –. Se la regola è che siano le eccezioni a prevalere, allora sono guai seri». Per questo ogni carta raccolta, ogni rosa curata, ogni mattinata trascorsa a sistemare, diventa una piccola rivoluzione. Una risposta civile, concreta, appassionata.

«Molte sono le iniziative in corso – conclude Belviolandi – e presto avremo modo di parlarne. Intanto, teniamo duro. Speriamo che il nostro impegno serva a qualcosa, che altri si uniscano a noi, e chissà che qualcuno comprenda l’importanza di rispettare il territorio e di non spargere rifiuti».

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