L'ANALISI
29 Aprile 2025 - 10:47
Il concerto di musica cubana del coro Voz Latina nella chiesa di San Siro
CREMONA - ‘Siamo tutti belli perché siamo tutti diversi’. Quattro giorni di eventi per animare la porzione di città interessata dal piano di riqualificazione ‘Giovani in centro’ nel segno dell’incontro tra culture, dell’arte e della socialità. Ad organizzare l’appuntamento del ‘Vecchio ospedale festival’ è stata l’associazione latinoamericana di Cremona che, da giovedì a domenica, ha proposto un fitto calendario di attività alla cittadinanza.
Le quattro giornate sono state anche un’occasione di incontro per numerose associazioni della città che hanno avuto l’occasione di ritrovarsi insieme nel contesto di piazza Giovanni XXIII. All’edizione di quest’anno hanno partecipato Anpi, Arci, Anffas, Cremona Pride, Girls next door, collettivo La Magnolia, cooperativa Lae, No Spreco, Target turismo, Arcigay e Gruppo Articolo 32.
La rassegna è cominciata con l’inaugurazione alla sede Alac di via Gioconda dove insieme alla presidentessa dell’associazione Luciana Elizondo ha preso la parola il sindaco Andrea Virgilio per i saluti dell’amministrazione e per illustrare il progetto di rigenerazione urbana dell’area. In quell’occasione è stata inaugurata anche la mostra permanente nel nuovo spazio espositivo ‘Siqueiros’, accompagnata da letture e interventi musicali.
Venerdì ha visto protagonisti i laboratori: da ‘Il suono che cura: voce e vibrazione’ dedicato al benessere interiore all’appuntamento artistico per i bimbi ‘Abbraccio i colori’. Dopo la visita alla sede Anpi i partecipanti si sono riuniti nella chiesa di San Siro per il concerto-tributo alla musica caraibica ‘Cuba in canto’ del coro Voz Latina. E anche nella giornata di sabato i più piccoli sono stati protagonisti con l’incontro di lettura ‘Abitare poeticamente i luoghi’ e lo spettacolo del gruppo di teatro per bambini dell’Alac ‘Il piccolo Ziggy’.
«Abbiamo scelto – commenta Elizondo – di dedicare un ampio spazio alle attività per bambini e ragazzi: si parla di giovani in centro e abbiamo deciso di coinvolgere i più giovani di tutti. Stimolare l’incontro e lo spirito critico in loro è la nostra sfida». Per Alac il bilancio è più che positivo, ma non si ferma alla quattro giorni: «Il nostro è come il lavoro delle formiche, lento e paziente per tutto il corso dell’anno. Perché la cultura è prima di tutto impegno e questo non si esaurisce in un appuntamento ogni tanto. Le attività che abbiamo proposto, le riflessioni che abbiamo stimolato, sono lo nostra linfa ogni giorno».
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