L'ANALISI
25 Aprile 2025 - 05:25
MONTICELLI D'ONGINA - Invitato in Vaticano il 19 aprile 2023, Raffaele Capperi ha rischiato di non coronare il suo sogno di incontrare Papa Francesco: «Avevo la febbre, stavo male, e così non ho potuto andare. Ma per fortuna anziché annullare l’incontro, dalla Santa Sede mi è arrivato un altro invito per il 26 dello stesso mese. Non era scontato. E così ho stretto la mano al pontefice, con il quale il legame è stato fortissimo fin dal momento della sua proclamazione».
Raffaele riavvolge il nastro. Lui che è oggi un affermato tik toker (735mila follower) e scrittore in prima linea contro il bullismo, dalla nascita è affetto dalla sindrome di Treacher Collins che fino al marzo 2013 gli ha anche impedito di sentire. «Ho incominciato a farlo poco prima del conclave per l’elezione del nuovo papa. All’epoca stavo facendo uno stage al ristorante Duomo di Cremona - racconta -. Il 13 marzo 2013 mentre ero al lavoro, stavano trasmettendo la proclamazione di Bergoglio e così ho potuto sentire tutto con le mie orecchie: era una delle prime volte che potevo ascoltare la tv, perché da pochissimi giorni sapevo cosa fossero i rumori. Ricordo quando fecero il nome di Francesco e lui si affacciò dicendo ‘Buonasera’. Con me lavorava una cameriera, che sbagliava il mio nome: mi chiamava proprio Francesco, anziché Raffaele. E così quando hanno proclamato il nuovo Papa si è girata e in battuta mi ha detto: ‘Forse ti ho portato fortuna e magari questo Papa un giorno lo incontrerai’. Chi l’avrebbe detto che dieci anni dopo sarebbe successo davvero».
Il monticellese è molto credente e la fede, insieme al sostegno della famiglia, l’ha sempre aiutato nei momenti più difficili della vita. Ha tentato di incontrare Bergoglio una prima volta nel marzo 2017, mentre il pontefice era in visita a Monza: «Mi emozionai tantissimo. Ho partecipato alla funzione religiosa insieme ad un’amica e l’abbiamo visto da lontano». Poi è iniziata la lotta del giovane contro il bullismo, prima portata avanti attraverso i social network e poi arrivata in prima serata su Canale 5: a ‘Tu si que vales’, dove, con la sua storia, ha fatto commuovere i giurati e tutto il pubblico. Quel «Siate gentili» pronunciato dal palco sul finale, valido come appello verso tutti quanti con leggerezza possono ferire i più fragili, è arrivato sino al Quirinale. Nel 2021 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella l’ha infatti convocato a Roma per consegnargli l’attestato di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica «per il suo impegno in prima persona nella sensibilizzazione contro il bullismo e le discriminazioni». Sono seguiti tanti incontri con le scuole, la realizzazione di un libro, la partecipazione ad altre trasmissioni televisive e il ruolo di testimonial in occasione della presentazione di documentari e film.
La battaglia di Raffaele contro i bulli è dunque proseguita, così come le sue preghiere. Due anni dopo l’incontro con Mattarella, il monticellese ha deciso di scrivere al Papa per raccontare il suo cammino ed esprimergli la sua gratitudine e quel senso di vicinanza provato sin dal 2013. Non si aspettava una risposta e invece è arrivata molto rapidamente: solo due giorni dopo. Nella primavera del 2023, infatti, Raffaele ha ricevuto l’invito per l’udienza in Vaticano. Poi la febbre che ha rischiato di rovinare tutto, infine il rinvio in extremis e quell’incontro tanto sognato di cui fra poche ore ricorrerà l’anniversario. Era il 26 aprile, lo stesso giorno in cui il mondo renderà omaggio a Bergoglio durante il funerale.
«Ancora oggi ricordo quel momento: la sua gentilezza, il suo tono pacato e il sorriso. Era già in carrozzina - spiega Raffaele parlando proprio del faccia a faccia in San Pietro -, ma instancabile nella sua disponibilità. Lui mi ha detto di non mollare mai, di continuare a fare ciò che sto facendo perché ce n’è bisogno. Mi ha detto di andare avanti a parlare nelle scuole con coraggio. E poi mi ha benedetto. Vorrei tanto andare al suo funerale, ma ho un evento già in programma a Venezia e manterrò l’impegno come promesso al Papa».
Il monticellese ha deciso di raccontare il suo incontro con Francesco anche con il linguaggio dei social che da tempo utilizza contro il bullismo: ha realizzato un video attraverso il quale ringrazia il pontefice. E, sempre sui social, gli ha anche indirizzato una sorta di lettera. «Ho avuto l’onore di stringerti la mano e guardarti negli occhi il 26 aprile 2023 - scrive Raffaele -. In quel momento ho sentito una pace profonda, difficile da spiegare a parole. Mi ricordo bene la tua pacatezza, la tua gentilezza, ho provato emozioni fortissime. Nonostante tu fossi in carrozzina, non ti fermavi mai: celebravi la messa, accoglievi le persone, parlavi con tutti. Grazie per avermi accolto, grazie per averci guidato. Mi dicesti di continuare a lottare contro il bullismo e di non smettere mai di diffondere amore e gentilezza. Quella frase me la porto nel cuore. Hai sempre dato voce agli ultimi, agli emarginati, a chi spesso viene dimenticato. Se ne va un uomo che ha lasciato il segno. Grazie di tutto, buon viaggio papa Francesco».
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