L'ANALISI
19 Aprile 2025 - 05:15
CREMONA - Non c’è nulla da fare, le passioni, quelle vere, quelle che bruciano dentro, prima o poi escono. E così si può passare da geometra a bidello, tenendo viva la passione per la scrittura, la poesia e la narrativa. È il caso Cristoforo De Vivo, 48 anni, originario di Caserta, da sette anni a Cremona, in forza al Torriani in qualità di collaboratore scolastico.
«Ho scoperto per caso, dal suo curriculum vitae per un progetto del Pnrr la vocazione letteraria di Cristoforo, ho ricercato su Google e ho visto quanto ha scritto e pubblicato. Una risorsa per tutti noi, un esempio di passione che non s’arrende e non demorde», commenta la preside Simona Piperno. Ed infatti basta googlare e alla ricerca libri di De Vivo escono sedici titoli che spaziano dall’ultima raccolta poetica, ‘Fiore che sboccia dalla neve’ a una riscrittura ironica di ‘500 sfumature di grigio’, col titolo: ‘5000 e più Sfumature di grigio. Non è il numero che fa la differenza’, solo per fare due titoli.
A tanto stupore, il diretto interessato sorride: «Ero alle medie, o alle elementari non ricordo più, mi folgorò la lettura di alcune poesie di Gianni Rodari, la scrittura poteva diventare un gioco. Ci ho tentato e non ho mai mollato — racconta —. Poi la vita ti porta in altre direzioni. Ho fatto l’istituto per geometri, ma ho sempre avuto la passione per la letteratura e le materie umanistiche. La possibilità di avere un diploma e di trovare lavoro in tempi non lunghissimi hanno avuto la meglio. Ho fatto diversi lavori, sono stato nell’amministrazione pubblica, poi da Caserta mi sono trasferito qui e ho trovato posto come collaboratore scolastico. Mi piace stare con i ragazzi, vivere il mondo della scuola. Forse questo si lega alla mia passione per la scrittura, non so».
Mentre parla, mostra la sua ultima raccolta poetica, ne regala una copia alla dirigente scolastica con tanto di dedica e lo fa non senza un certo rossore. «Ho raccolto vent’anni di poesie e il volume parte con uno dei miei primi componimenti, intitolato L’amico — afferma —. Mi piace scrivere romanzi, solitamente di carattere amoroso, che hanno al centro relazioni intime e sentimentali, ma il mio primo amore è e rimane la poesia. Mi appunto immagini, idee, sensazioni che spesso arrivano da quanto mi accade e che poi rielaboro. Cerco, nella poesia, un linguaggio che sia chiaro, ma non banale, non disdegno rime e versi che rientrano nel canone metrico, ma affido le mie emozioni anche a versi liberi».
L’aspetto narrativo sembra per De Vivo passare in secondo piano: «Mi piace raccontare storie d’amore, ma il mio cuore batte per la poesia che certo ha meno audience — spiega —. Il ricavato delle mie pubblicazioni va in beneficenza, alcuni libri sono in versione elettronica, altri stampati anche su carta. Mi sono sentito di dare parte dei fondi che ho ottenuto dalla vendita della mia raccolta poetica ad associazione che operano in aiuto alle popolazioni del Myanmar, colpite dal terremoto».
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