L'ANALISI
18 Aprile 2025 - 12:04
SOSPIRO - Il fascino senza tempo del pennino e della china e un tuffo nella scuola del passato per gli alunni della quarta elementare dell’Istituto Comprensivo GB Puerari di Sospiro. Nei giorni scorsi si è concluso il laboratorio di scrittura con il pennino che ha coinvolto bambini ed insegnanti, ma anche alcuni nonni residenti nella Rsa di Fondazione Sospiro, per delle lezioni davvero speciali.
«Tutto è nato – spiega l’insegnante Ilaria Toscani – dal progetto ‘A spasso con Enrico’ che la tirocinante Nicole Orsoni, iscritta alla facoltà di scienze della Formazione primaria dell’Università Cattolica di Brescia, sta attuando nella classe quarta. Enrico è Bottini, il protagonista del libro ‘Cuore’, il capolavoro della letteratura italiana scritto da Edmondo de Amicis; l’idea era non solo far conoscere questo libro, ma anche quella è di far immergere gli alunni nell’Italia di fine Ottocento, nella scuola torinese dell’epoca offrendo anche lezioni di vita su valori come il coraggio, l’altruismo, la solidarietà e l’importanza della famiglia».
E così, i bambini si sono accostati al libro ‘Cuore’ attraverso molteplici esperienze tra cui ‘la valigia di Enrico’ che racchiudeva oggetti scolastici utilizzati nella scuola di un tempo, la lettura di alcuni brani, la chat virtuale con l’autore, grazie all’intelligenza artificiale, ma soprattutto le interviste ai nonni ed infine la proposta del laboratorio di scrittura con il pennino.
«Queste ultime due esperienze sono state possibili grazie alla collaborazione di Fondazione Sospiro. Nella prima i degenti hanno raccontato agli alunni com’erano le loro scuole e i bambini, molto incuriositi, hanno posto tante domande su aule, materiale, compagni, abbigliamento, materie, lavagne, astuccio, punizioni, tempo scolastico, merenda e giochi. I nonni si sono immersi nei loro ricordi raccontando come solo loro sanno fare episodi anche molto divertenti come la rana portata a scuola dal signor Pierino o le scivolate sulla neve del signor Angelo prima di arrivare a scuola. Angelo ha addirittura mostrato la pagella scolastica del 1939».
E dopo una prima conoscenza si è passati alla parte pratica. «Un laboratorio vero e proprio, in cui nonni e alunni hanno scritto come un tempo. E mentre i bambini hanno faticato all’inizio con questi strumenti praticamente sconosciuti, i nonni, dopo l’iniziale agitazione, hanno dimostrato un’incredibile dimestichezza col pennino, seppur senza la manualità di un tempo, e si sono rivelati dei maestri perfetti per i bambini. Li hanno seguiti con dolcezza, con cura ed entusiasmo. Dapprima li abbiamo lasciati liberi di sperimentare ed esprimersi col pennino, scrivendo ciò che desideravano. E grazie a questo lavoro sono emersi pezzi singolari delle loro vite, poi abbiamo proposto il dettato di una poesia significativa, proprio sul tema della scrittura col pennino, a tutti, nonni compresi».
E i risultati sono stati molto positivi. «I nonni erano felicissimi – aggiunge Valeria Stringhini educatrice di Fondazione Sospiro che ha seguito il progetto – e vederli immersisi nei ricordi, raccontare anche con molti particolari e aneddoti le loro esperienze scolastiche, è stato un momento che ha incantato tutti. Si è creata una complicità bellissima, tra dialoghi e condivisione, che ha unito quasi come una magia gli alunni di un tempo a quelli più moderni».
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