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CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

Viola i divieti di avvicinamento, l’ex moglie di nuovo a processo

Condannata per stalking, la donna avrebbe trasgredito più volte la misura cautelare

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

16 Aprile 2025 - 21:21

Viola i divieti di avvicinamento, l’ex moglie di nuovo a processo

CREMONA - Era già stata condannata per stalking: un anno di pena, divieto di avvicinamento a una distanza inferiore ai 20 metri dall’ex marito e di comunicare con lui. Oggi è tornata in aula, imputata nel processo nel quale deve rispondere delle ripetute e regolari violazioni dei divieti disposti dal giudice. Nell’udienza predibattimentale, l’avvocato Alberto Zucchetti si è costituito parte civile per la persona offesa. L’imputata è invece difesa dai legali Michele Apicella del Foro di Milano, e Raimonda Aliu del Foro di Lodi.

La Procura le contesta appostamenti, pedinamenti e aggressioni verbali nei confronti dell’ex compagno. Quegli stessi comportamenti che le erano valsi la condanna per stalking.

Quella della coppia è stata una separazione particolarmente turbolenta: i due amministravano insieme una società, poi sono cominciati i problemi. Lui se ne era andato dalla casa coniugale, trasferendosi a casa degli anziani genitori nella stessa via dove, di fronte, a una settantina di metri abita l’ex moglie. Ma questo non aveva fermato gli ‘agguati’: l’uomo veniva spiato, seguito in macchina o intralciato fisicamente dall’ex compagna.

E le accuse erano state reciproche: la donna ha citato l’ex compagno per il mancato pagamento degli alimenti e per interferenze illecite nella vita privata e trattamento illecito di dati. L’uomo l’avrebbe seguita a sua volta, messo delle microspie nell’auto e dei sistemi di geolocalizzazione nel cellulare. Ma se per le accuse nei confronti della donna un giudice si è già espresso con una sentenza di condanna, i procedimenti avviati nei confronti dell’uomo sembrano destinati ad arenarsi: è stato assolto nel processo per il mancato pagamento degli alimenti perché il fatto non sussiste; mentre per le interferenze, il pubblico ministero, davanti al giudice delle indagini preliminari, ha chiesto l’archiviazione.

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