L'ANALISI
11 Aprile 2025 - 05:15
Il medico Federica Depetri
CREMA - È stata scelta per far fruttare l’eredità di Carmine Troiano, il collega che ha aperto la strada ai prelievi di organi e tessuti a Crema. Per Federica Depetri, la neo responsabile del Coordinamento ospedaliero che si occupa di ridare vita, esaudendo le volontà di chi se n’è andato, l’attestato ricevuto nei giorni scorsi, al Maggiore, è stato il primo da referente del settore.
E quella pergamena, inviata dal Centro regionale trapianti, sintetizza gli sforzi di un ospedale che, seppur di dimensioni non certo paragonabili a quelle dei santuari milanesi della medicina, ha comunque fornito un contributo notevole alle cure, prestate ai 4.500 pazienti lombardi che, nel 2024, erano in attesa di una donazione e l’hanno ricevuta. Nello specifico, l’annata in largo Dossena ha registrato un prelievo multiorgano: ossia cuore e reni, che hanno ridato speranza a tre pazienti di altri centri clinici. Ma anche 92 donazioni di cornee, in grado di regalare la vista a chi poteva solo confidare in un ultimo gesto di generosità. Ed eseguito pure un prelievo multi-tessuti: ossei, valvole cardiache e cute.
L’attestato è stato recapitato a Crema giusto alla vigilia della giornata, dedicata dal ministero della Salute all’universo dei trapianti: quella di oggi. E il direttore generale dell’Asst Alessandro Cominelli, con i più stretti collaboratori, ha colto l’occasione per incontrare i componenti del Coordinamento che si occupa dei prelievi. «È per noi l’occasione per dirvi grazie per l’impegno, l’empatia e la sensibilità, che ogni giorno riservate a un tema delicato ed essenziale, che può regalare speranza di vita a tante persone. Lo sappiamo — la sottolineatura del manager della sanità —: quella della donazione di organi e tessuti, oggi, è soprattutto una questione di cultura. I numeri, relativi alle manifestazioni di volontà espresse in vita, sono ancora troppo bassi. Serve proseguire nella sensibilizzazione, per creare consapevolezza. E occorre alimentare la più adeguata formazione negli operatori».
«Questo riconoscimento — l’analisi del direttore sanitario Alessandro Malingher — deve rappresentare un punto di partenza, uno sprone a fare sempre meglio, senza dimenticare ciò che di importante è stato fatto sino a ora». E il riferimento è al lavoro svolto da Troiano, ma anche dalla sostituta Depetri, medico del Pronto soccorso con incarico di alta specializzazione, che prosegue sulla via tracciata dal predecessore. Con lei, fanno parte dello staff i coordinatori infermieristici Daniele Castellucchio, Simona Monorchio, Egidio Malpezzi e l’assistente amministrativa Barbara Marinilli.
«Federica Depetri — ne è certo Cominelli — saprà alimentare la sensibilità necessaria ad affrontare il tema cruciale della donazione in ciascuno degli operatori. E l’ulteriore aspetto da coltivare riguarda la sinergia con le associazioni del territorio, in particolare l’Aido (Associazione italiana donatori di organi Ndr)». I cui volontari, al fianco del personale del Maggiore, incontreranno i cremaschi allo stand informativo, che verrà allestito in piazza Duomo domani mattina. «Sarà l’occasione — rimarca Depetri — per raccontare il nostro impegno e creare consapevolezza sulla possibilità di manifestare in vita la propria volontà alla donazione».
Generosità che, in Italia, rende possibile l’85% dei trapianti. «In mancanza di una scelta consapevole in vita, è possibile procedere solo in caso di non opposizione della famiglia — chiarisce —: anche in un momento delicato come gli ultimi attimi accanto a un proprio caro, credo sia importante, con tatto e sensibilità, spiegare alla famiglia l’opportunità che si presenta. E il modo in cui ci si relaziona è l’alleato fondamentale, nell’aiutare ad accogliere il dolore e a trasformarlo in un dono».
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