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CREMONA. CONVEGNO DEL PD

Difesa, la linea dei dem: «Ora l’Unione politica»

«No al riarmo dei singoli Stati, servono investimenti realmente coordinati»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

05 Aprile 2025 - 20:21

Difesa, la linea dei dem: «Ora l’Unione politica»

Alfieri, Bellini e Bonaldi

CREMONA - «Non c'è autonomia strategica senza una vera politica estera comune. L’Europa deve riscoprire la propria ragion d’essere come progetto di pace». Il tema della difesa europea approda anche a Cremona. A portare il tema sul tavolo è stato il Pd locale che, con il segretario provinciale Michele Bellini, ha riunito in città alcuni ospiti di spessore: Giulia Rossolillo, docente all’università di Pavia, ha dialogato con Domenico Moro, del movimento federalista europeo.

Nella seconda parte della mattinata, invece, Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione esteri al Senato, e Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema e membro della segreteria nazionale, hanno declinato il tema in chiave più squisitamente politica. Il clima nel quale si è iscritto l’evento è quello segnato dai recenti sconvolgimenti geopolitici: dall’accelerata sulle trattative di pace in Ucraina al massacro senza fine a Gaza, dal dibattito sul controverso piano europeo di riarmo allo strappo transatlantico tra Usa e Ue.

«Siamo nel pieno di un passaggio storico molto delicato – ha spiegato il segretario Bellini –. La peggiore cosa che potremmo fare sarebbe fare delle scelte senza avere chiaro qual è la posta in gioco». Un tema chiaro prima di tutto ai dem: per settimane la linea del partito su riarmo e difesa comune è stata dibattuta. Intanto, una linea tracciata anche oggi da Bonaldi è quella dettata dalla segretaria Elly Schelin: «Abbiamo unificato la moneta, ora dobbiamo muovere verso un’effettiva coesione politica europea».

dds

Insomma, più politica e una vera unità strategica, poi si potrà parlare di come attrezzare la difesa. Perché all’Unione europea servirebbe, oltre alla risposta difensiva, «una cura di investimenti su consumi e salari, delle politiche industriali, economiche e fiscali comuni». Politiche condivise dai 27 dell’Unione significano, per Alfieri, anche investimenti più razionali: «Penso che la spesa dei singoli Stati possa anche aumentare ma condizionati a progetti in ambito comunitario. Dobbiamo spingere sulla collaborazione fra le industrie della difesa europea, serve uno scudo antimissile ed è evidente che una difesa coordinata fa risparmiare i Paesi» e poi «droni, corvette, fregate, spazio e cybersicurezza richiedono un know how europeo, dobbiamo investire in formazione».

Una partita che, per i dem locali, passa soltanto da un rafforzamento dell’Ue, in chiave sempre più federalista: «Il vero europeismo – ha detto Bellini – è quello che ha il coraggio di andare avanti nel progetto di costruzione di una vera comunità politica. Con chi ci sta, senza farsi fermare dagli Orban di turno».

Ma le sensibilità sull’Ue, sulla scorta del dibattito su ‘Rearm Europe’, sembra andare polarizzandosi sempre di più: mentre a Cremona si svolgeva il convegno dem, una parte del partito aderiva a Roma alla grande manifestazione contro il riarmo mentre, venerdì, un partecipato corteo di studenti ha bruciato una maxi bandiera Ue sotto il ministero dell’istruzione al grido di «più aule, meno bombe».

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