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Il don con i più bisognosi

Il missionario Ferretti in Brasile: con l'Avvento di fraternità la diocesi aveva raccolto fondi destinati a materiale scolastico

Elisa Calamari

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31 Marzo 2025 - 05:05

 Il don con i più bisognosi

PIZZIGHETTONE - A Salvador de Bahia, in Brasile, la scuola inizia dopo il Carnevale e finisce a metà dicembre. Con l’avvio delle lezioni è iniziata anche la distribuzione del materiale didattico che, con l’aiuto della Diocesi di Cremona e l’iniziativa ‘Avvento di fraternità’, permetterà a bambini e ragazzi di scrivere, disegnare, colorare e tanto altro.

Ad occuparsi degli studenti brasiliani è come sempre il sacerdote pizzighettonese don Davide Ferretti, missionario che periodicamente aggiorna la curia di riferimento: «Qui a Salvador quello dell’istruzione è uno dei principali problemi. Le scuole spesso sono sovraffollate, i ragazzi poco o nulla motivati ad apprendere – spiega –. Quindi si passa di classe in classe spesso senza avere grande formazione. Si va a scuola perché ci sono gli amici e c’è la merenda, poi se si impara qualche cosa tanto meglio. A tutto questo aggiungete professori a volte un po’ demotivati, poco formati per insegnare e stare con ragazzi della favela e spesso sottopagati, aule piccole e caldissime, materiale scolastico carente».

Insomma, premesse tutt’altro che incoraggianti. Ma gli aiuti arrivati dal Cremonese possono davvero fare la differenza: sono stati acquistati pennelli, colori, fogli, pastelli, matite, pennarelli (che Salvador de Bahia costano molto), biro, astucci, colla, righelli. Non solo: è stato possibile garantire anche l’approvvigionamento di vestiti, perché ogni scuola e doposcuola ha la propria uniforme, così come tutto il necessario per preparare la merenda che ogni giorno viene data ai ragazzi.

Continueremo tutto l’anno ad aiutare le scuole e i doposcuola – ha fatto sapere ancora il pizzighettonese – perché se è importante dare un pesce da mangiare è altrettanto importante insegnare a pescare. Aiutare i ragazzi ad avere una buona formazione intellettuale è anche aiutare la favela a migliorare le condizioni di vita, ad avere più responsabilità nei confronti della propria vita e di quella degli altri. Chissà che questi giovani un giorno possano accedere all’università o trovare un buon lavoro. Qualcuno qui in favela già ce la sta facendo».

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