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CREMONA. IL CONFRONTO

Piscina comunale: secondo lotto di lavori «al via dal 10 aprile»

L’annuncio di Zanacchi in una commissione tesa. Lo scontro con Ceraso e Capelletti

Claudio Barcellari

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redazione@laprovinciacr.it

26 Marzo 2025 - 08:22

Piscina comunale: secondo lotto di lavori «al via dal 10 aprile»

CREMONA - Alta tensione in sala gruppi consiliari nella seduta di ieri pomeriggio della commissione Vigilanza, con la partecipazione dei presidenti delle canottieri. All’accusa di poca chiarezza sui lavori previsti per la piscina comunale, procrastinati ormai dal 2017, l’assessore Luca Zanacchi risponde che il primo lotto (su un totale di 3) è già stato concluso, mentre il secondo partirà il 10 aprile. L’opposizione, però, continua ad incalzare, lamentando l’assenza di un cronoprogramma.

«La fase uno dei lavori del project managing – apre Zanacchi – che prevedeva l’impermeabilizzazione dei tetti della vasca convertibile e degli spogliatoi anni ‘70, è stata completata. Ora si passa ai lavori del secondo lotto, che comprendono interventi di natura edile come a esempio sull’ex vasca anni 70 e sugli spogliatoi della convertibile», afferma Zanacchi, anticipando un arricchimento dell’intera piscina: «Nasceranno sale polifunzionali attrezzate o libere. Sarà realizzata una ludoteca e un’area ristoro, e la nuova hall permetterà di accedere in simultanea al lato piscina e alle attività a secco».

assessori

L’assessore allo Sport Luca Zanacchi al fianco della presidente della commissione Vigilanza Chiara Capelletti

Interventi che garantiranno la sostenibilità economica della struttura nel suo insieme: «Gestire piscine coperte è oneroso, e una delle strategie delle società a supporto del piano finanziario è proprio quella di affiancare attività non correlate direttamente al nuoto per sostenersi. Anche quelle aree saranno messe a disposizione delle società sportive».

riunione

La riunione di ieri nella saletta dei Gruppi

A Maria Vittoria Ceraso, però, i conti non tornano. La consigliera, in un lungo intervento, passa in rassegna la documentazione a sua disposizione (scambi di mail tra la dirigente Tania Secchi e Forus), esprimendo la sua perplessità sull’accumulo dei ritardi. «La deliberazione 75 della giunta del 31 marzo afferma che i lavori di Forus si sarebbero svolti entro il terzo trimestre del 2024. Siamo a marzo 2025 e c’è ancora parecchio da fare. I ritardi rispetto alla previsione iniziale sono stati enormi». Da allora, secondo Ceraso, le richieste da parte dei consiglieri di un cronoprogramma dei lavori si sarebbero succedute senza trovare risposta: «Il 21 novembre, ben dopo la scadenza fissata, la dottoressa Secchi ha fatto pressione a Forus per avere una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori. Forus ha risposto che i lavori dell’impermeabilizzazione erano già stati svolti, ma non abbiamo avuto nessuna scadenza per gli interventi successivi».


L’avvocato di Forus Fabrizio de Risi risponde a Ceraso precisando che i ritardi sono dovuti all’iter di selezione della ditta che avrebbe sostituito la Giorgi (tuttora nell’Ati della piscina) che non ha accettato di portare avanti i lavori. «Logiche interne che non dipendono da Forus — aggiunge — ma dalle tempistiche degli appalti».


Roberto Poli (Pd) si inserisce nel dibattito portando la questione sul piano politico: «Il project è stato criticato fin dalla sua nascita, ma ricordiamo che la piscina è un bene di tutti. Non ci sono le condizioni per buttare tutto a mare. Il buono stato della piscina deve essere un obiettivo bipartisan».


Riccardo Merli (Fare Nuova) spezza una lancia per Zanacchi: «Nel riepilogo di Forus del 2023 gli ingressi liberi sono stati 41mila, 15mila quelli delle associazioni. Numeri che evidenziano il gradimento della piscina, non solo da parte delle associazioni sportive. Gli attacchi a Zanacchi sono poco rispettosi della sua persona: ho trattato decine di volte l’argomento, e la sua disponibilità è sempre stata massima».


Il dibattito si accende ulteriormente con Andrea Carassai (FI) e Chiara Capelletti, presidente della commissione, che riportano le segnalazioni degli utenti in merito ai disservizi della piscina: «Non sono l’unica che raccoglie e riceve segnalazioni — spiega Capelletti — la piscina comunale è un bene di questa comunità. Invito l’assessore a tenere altissima l’attenzione, anche in riguardo alle associazioni canottieri».


La direttrice di Forus Gaia Corbani smentisce. «Ho uno storico della piscina dal 2018 e garantisco che i progressi sono stati molti. Le problematiche su docce fredde e temperature dell’acqua della vasca sono state risolte. Invito ciascuno a verificare».

«MANUTENZIONE MAI MANCATA»

Un marzo difficile per la piscina comunale, con un guasto all’olimpionica e una gara annullata. Alla seduta della commissione consiliare di ieri pomeriggio, l’assessore Luca Zanacchi ha risposto alle critiche dell’opposizione, ribadendo che la manutenzione c’è ed è continuativa. Sulla vicenda della prima gara ‘cancellata’: «La Fin non ha ritenuto omologati i tempi dei 14 atleti partecipanti — spiega Zanacchi — chiamando in causa i blocchi di partenza. Ho chiesto un’interlocuzione con il delegato della Federazione, ben consapevole che, da quando sono assessore, i blocchi non sono mai cambiati e le gare si sono sempre svolte senza alcuna obiezione». E prosegue ricostruendo i fatti: «La Fin ci ha risposto che i blocchi sono privi della ‘aletta’, che favorisce la spinta dell’atleta. Poi è arrivata un’ammenda alla società sportiva che ha organizzato la gara e ha dichiarato omologati i risultati. Sto cercando di capire se, con questo, l’incidente si sia risolto o meno».

«Quanto all’olimpionica — illustra Zanacchi — il 22 febbraio ho ricevuto una chiamata dalla Spagna dall’amministratore delegato di Forus, che mi ha segnalato un grosso problema della vasca. Ho organizzato un sopralluogo con i tecnici (anche di Padania Acque) e abbiamo compreso che il problema dell’olimpionica è dovuto all’usura di un tappo nella sala macchine sottostante, causata dal colpo d’ariete che si genera normalmente nei controlavaggi della vasca. Qualora il gestore avesse proseguito in queste operazioni, le saldature sarebbero potute saltare. Ho chiesto a Forus di non chiudere la piscina, che da allora è alimentata manualmente». E incalza: «Chi sostiene che il danno sia dovuto alla scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria, lo fa senza nessuna base tecnica».

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