L'ANALISI
22 Marzo 2025 - 05:20
CREMONA - «Dio non paga il sabato», si legge nella Bibbia. E finora non pagavano anche i fidanzati che, in estate, sceglievano la mattina di quel giorno della settimana per pronunciare il loro sì in Comune, davanti all’ufficiale di Stato civile. Ma ora la regola sta per cambiare.
Il Comune, infatti, ha deciso di aggiornare la delibera con cui, a dicembre del 2023, aveva stabilito le «tariffe da applicare quale rimborso spese versate dalle parti per la celebrazione dei matrimoni e delle unioni civili la domenica ed in orari straordinari dei giorni feriali che sono definiti come segue: pomeriggi dalle ore 14,30 del lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato».
Insomma, quel documento considerava il sabato mattina come lavorativo, dunque non compreso nel ‘tariffario’. Tuttavia, durante il periodo che va, grosso modo, da giugno a settembre, viene adottato l’orario estivo. E nel periodo estivo l’ufficio di Stato Civile considera il sabato non lavorativo, tanto al mattino quanto al pomeriggio. E quindi gli uffici diretti dall’assessore Francesca Romagnoli, che ha la delega al Bilancio, si sono resi conto che nel periodo estivo, quello più ‘gettonato’, l’amministrazione doveva pagare lo straordinario ai dipendenti, senza incassare alcunché dagli sposi. Da qui l’esigenza di intervenire, «considerato che un elevato numero di matrimoni si svolgono proprio nel periodo estivo, in particolare al sabato mattina, con conseguente perdita di gettito per l’Ente stimabile tra i 9mila e i 17mila euro all’anno, a parità di tariffe applicate all’utenza (residente e non residente) per il rimborso delle spese sostenute, in particolare anche per la remunerazione del lavoro straordinario del personale impegnato nelle celebrazioni del sabato mattina».
La decisione adottata mercoledì dalla Giunta con una apposita deliberazione è stata quella di aggiornare la precedente decisione del 2023 «riconoscendo come attività straordinaria, come effettivamente è, anche quella relativa alla celebrazione dei matrimoni civili e delle unioni civili nei giorni di sabato mattina del periodo estivo». Questi i costi fissati nel 2023, che restano fermi: il rimborso richiesto è di 350 euro per le celebrazioni la domenica o in orario straordinario e quindi anche il sabato mattina nel periodo estivo. I non residenti pagano 300 euro negli orari ‘normali’ che diventano 350 la domenica o in orario straordinario. L’utilizzo della sala Giunta per la cerimonia nuziale è gratuita, previo un versamento cauzionale di 120 euro che vale anche per le altre sale del Palazzo.
Chi vuole poi pronunciare il sì nel Salone dei Quadri deve essere pronto a sborsare 700 euro che diventano 800 per i non residenti. L’affitto della sala della Consulta è di 500 euro per chi risiede in città e 600 per chi viene da fuori. Affittare l’ex sala dei violini costa 400 euro per i residenti e 450 per i non residenti.
E sono stati 120 i matrimoni civili celebrati a Cremona nel 2023, secondo l’Istat. Nel 2022 erano stati 114 e 96 nel 2021. Nel 2020 (Covid) erano stati 85 e 123 l’anno precedente.
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