L'ANALISI
18 Marzo 2025 - 10:08
CREMONA - Un mix di 9 batteri intestinali, selezionati tra le oltre mille specie del microbioma umano, potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento del melanoma avanzato resistente all'immunoterapia. Lo studio internazionale MELODY-1 mira a verificare questa ipotesi coinvolgendo decine di pazienti provenienti da 18 centri tra Regno Unito, Francia, Spagna e Italia. Il primo paziente a ricevere il nuovo trattamento è in cura presso l'Istituto Nazionale Tumori IRCCS "Fondazione G. Pascale" di Napoli, sotto la guida del professor Paolo A. Ascierto, presidente di SCITO e della Fondazione Melanoma.
Negli ultimi anni, è emerso come il microbiota intestinale, oltre a svolgere un ruolo cruciale nella digestione e nella protezione dalle infezioni, interagisca strettamente con il sistema immunitario. Studi precedenti hanno identificato 9 batteri specifici presenti in individui sani e in pazienti oncologici che rispondono positivamente all'immunoterapia. Questi batteri sono stati combinati per creare un nuovo "prodotto bioterapeutico vivo", denominato MB097, attualmente in fase di sperimentazione clinica di Fase I attraverso lo studio MELODY-1.
MB097 viene somministrato per via orale una volta al giorno in combinazione con pembrolizumab, un inibitore dei checkpoint immunitari. Nello studio, tutti i pazienti ricevono MB097 e pembrolizumab per un massimo di 6 mesi. Prima dell'inizio della terapia, metà dei partecipanti riceve anche vancomicina, un antibiotico noto per ridurre la flora batterica intestinale, al fine di valutare se possa favorire l'attecchimento e la crescita dei ceppi batterici introdotti. I pazienti che trarranno beneficio dal trattamento potranno continuare a ricevere pembrolizumab per ulteriori 18 mesi, per un totale di circa 24 mesi.
Oltre a valutare la sicurezza e la tollerabilità della nuova terapia, la sperimentazione analizzerà l'efficacia del trattamento oncologico standard, l'attecchimento dei ceppi batterici e i cambiamenti nei diversi biomarcatori immunitari. Studi preclinici hanno dimostrato che MB097 è in grado di attivare i linfociti T citotossici e le cellule Natural Killer, fondamentali nel nostro sistema immunitario per attaccare e distruggere le cellule tumorali. Inoltre, la ricerca ha indicato che i 9 batteri di MB097, oltre ad attivare la risposta immunitaria, favoriscono la produzione di metaboliti che agiscono direttamente sul tumore.
Se lo studio MELODY-1 confermerà i risultati sperati, potrebbe rappresentare un cambio di paradigma nel trattamento del melanoma avanzato. Attualmente, oltre la metà dei pazienti con melanoma trattati con l'immunoterapia non risponde o presenta recidive. La speranza è che l'aggiunta di una terapia di precisione mirata al microbioma possa migliorare le possibilità di cura anche per questi pazienti.
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