L'ANALISI
14 Marzo 2025 - 15:47
Carabinieri e vigili del fuoco sul luogo del delitto. A fianco le carabiniere della Scientifica mentre entrano in caserma
PANDINO - Giovedì sera le ha stretto le mani intorno al collo e le ha tolte quando lei ha smesso di respirare. Poi il compagno — Franco Pettineo, 52 anni — alle 8 del mattino di oggi ha lasciato la villa in via Mariotto a Chignolo Po, nel Pavese, è saltato in auto, una Dacia nera, ed è scappato, vagando senza meta fino al primo pomeriggio, quando la sua fuga è finita a Pandino, a 35 chilometri dalla villa in mattoni rossi teatro dell’ennesimo femminicidio.
La vittima si chiamava Sabrina Baldini Paleni, 56 anni, un lavoro come operatrice socio sanitaria in una Rsa a Casalpusterlengo, nel Lodigiano, madre di due figli, un maschio e una femmina avuti dal marito dal quale si era separata: Filippo Pettineo, fratello di Franco. Il compagno l’ha strangolata nel corridoio che porta dalla zona giorno alla zona notte. Il 52enne da questa sera è in stato di fermo. Dalla stazione dei carabinieri di Pandino è stato portato nel carcere di Cremona, Ca’ del Ferro.
Quando i carabinieri di Pandino lo hanno bloccato, Pettineo non ha opposto resistenza, è sceso dall’auto, non ha detto una parola e si è fatto accompagnare in caserma. È crollato davanti ai due pm che lo hanno interrogato fino a tarda sera: i sostituti procuratori Andrea Figoni di Cremona, e Valeria Biscottini di Pavia, che in mattinata si era recata nella villetta di Chignolo Po. Il pm Figoni ora chiederà al gip la convalida del fermo, quindi trasmetterà, per competenza, gli atti alla collega titolare dell’indagine.
A dare l’allarme è stata Selene, 26 anni, la figlia della vittima. La sera prima aveva sentito la madre al telefono. Si sentivano spesso, madre figlia. Le conversazioni riguardavano il matrimonio imminente della ragazza. Lo smartphone di Sabrina ieri, però, continuava a squillare a vuoto. Preoccupata, tra le 9.30 e le dieci, la figlia si è precipitata davanti alla villa a Lambrini, periferia del paese che lambisce il Lambro. Aveva le chiavi con sé. Ma ha intuito che qualcosa fosse accaduto: i due cani maremmani erano molto inquieti, forse perché erano rimasti fuori la notte, forse perché avevano fame. Selene ha avuto paura e ha chiamato i carabinieri di Pavia.
Si è parlato anche di un leggero odore di gas. In via Mariotto sono arrivati anche i vigili del fuoco. Quando gli investigatori di Pavia hanno aperto la porta, hanno trovato il corpo senza vita della donna. Sabrina indossava abiti da giorno. La porta d’ingresso non presentava segni d’effrazione, l’abitazione era in ordine. Nessuna traccia di una lite violenta. Nulla. Sul corpo della donna non c’era sangue, ma evidenti segni di strangolamento. Quando dal medico legale si è avuta la certezza che la donna era stata uccisa, i carabinieri hanno cercato il compagno, un lavoro da autista per le lavanderie, a ritirare e portare biancheria. Ma Pettineo non si trovava. Su di lui si sono così concentrati i sospetti ed è scattata la caccia all’uomo, lui già in fuga senza meta.
Coppia poco conosciuta in paese, Sabrina e il compagno, lei dedita al lavoro e alla casa, la passione per il giardinaggio. La villa in via Mariotto l’avevano acquistata qualche anno fa. I carabinieri di Chignolo Po non avevano mai avuto motivo di interessarsi a loro. Chi lavora alle indagini sta ricostruendo la dinamica del femminicidio (nella villa è entrata la Scientifica) e il movente che ha spinto l’uomo a strangolare con le sue mani la compagna.
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