Servizio Saap non prorogato, Portesani: «Il mutismo del Comune è inaccettabile»

CREMONA - «Dopo il mutismo totale dell’amministrazione Virgilio sulla proroga del servizio Saap, in un mondo ‘normale’, l’assessore ai Servizi sociali dovrebbe rimettere la delega e accomodarsi fuori dalla giunta. Sarebbe un atto di rispetto verso tutti coloro che sono vittime di questa vicenda e in particolare i ragazzi disabili». Lo scrive Alessandro Portesani, capogruppo della lista civica 'Novità a Cremona', in merito alla mancata proroga del servizio Saap dopo il 12 marzo su cui si è espressa anche la consigliera Maria Vittoria Ceraso.

«L’amministrazione in carica - prosegue Portesani -, con questo silenzio assordante, dimostra ancora una volta il totale disinteresse per la continuità dei progetti di vita di questi bambini. Ha palesato l’assoluta mancanza di rispetto verso il lavoro degli operatori sociali. La proroga del servizio Saap richiesta a raggruppamento delle cooperative Cremonesi terminava ieri, 12 marzo 2025, data della prima udienza presso il Tar di Brescia, in ragione del ricorso sull’affidamento del servizio alla cooperativa progetto A di Bergamo, promosso dall’Rti delle cooperative sociali del territorio di Cremona. Questo nonostante la disponibilità espressa da queste ultime a proseguire la gestione del servizio, per scongiurare che i bambini disabili di Cremona stamattina si trovassero a scuola senza i loro educatori alla persona».

«A fronte di questo - incalza Portesani -, il Comune non ha risposto a tale disponibilità e non ha fornito indicazioni né alle cooperative cremonesi, né a Progetto A su ciò che avrebbero dovuto fare questa mattina. Tutto ciò, ignorando le esplicite raccomandazioni del giudice del TAR di Brescia espresse chiaramente durante l’udienza di ieri».

«Ritengo - prosegue il capogruppo di ‘Novità a Cremona’ -, che sia gravissima sia la responsabilità politica della giunta Virgilio, sia quella tecnica del direttore delle Politiche sociali del Comune. Inaccettabile l’inerzia del sindaco Virgilio e della sua giunta dimostrate nella gestione di questo affidamento fin dalla sua origine. Ricordo che non esiste alcun atto di indirizzo politico sulla modalità di affidamento che si sarebbe dovuta utilizzare per affidare un servizio essenziale come il Saap e immagino non esista alcuna indicazione politica nemmeno sulle modalità necessarie a garantirne la continuità».

«Solo grazie al sistema delle cooperative cremonesi, che il sindaco Virgilio ha accusato in ogni occasione di aver anteposto la dimensione economica al benessere dei minori e dei lavoratori - che questa mattina i bambini disabili cremonesi non sono stati abbandonati al destino incerto di cui l’amministrazione comunale li ha abbandonati - appunta Portesani -. Le stesse cooperative che oggi, senza copertura amministrativa e lavorando in perdita, si sono assunte la responsabilità di non interrompere il servizio».

«Virgilio prima ha illuso i cittadini cremonesi ed il suo elettorato che la cura e l’attenzione ai più fragili sarebbero stati il faro della sua azione amministrativa. Poi, con una delle tante giravolte a cui in questi mesi ci ha fatto assistere, ha tradito ogni promessa fatta in campagna elettorale su questi temi. Con questa vicenda si è toccato il punto più basso dell’azione politica della giunta Virgilio. Ci aspettiamo – continua Portesani - dall’amministrazione Virgilio, un drastico cambio di rotta e l’individuazione di definitive soluzioni, che garantiscano la continuità dei progetti di vita dei bambini disabili e gli interessi della città anche nel caso di soccombenza in giudizio innanzi al Tar da parte del Comune».

«Novità a Cremona esige che il sindaco Virgilio e l’assessore competente forniscano immediate spiegazioni in sede istituzionale e giustifichino le loro responsabilità a tutta la comunità cremonese, spogliandosi della spocchia e della presunzione che sino ad oggi hanno caratterizzato ogni risposta alle legittime richieste e critiche delle opposizioni. Noi non siamo disponibili a tollerare oltre, nell’interesse dei nostri cittadini» conclude Portesani.

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