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CREMONA

Pizzetti replica a Ravelli: «Senza argomenti, si rifugia nell'offesa»

E resta fermo sulla sua posizione: «Sarà il Consiglio comunale di Cremona a decidere come utilizzare in ambito ambientale le risorse risarcitorie di Tamoil»

La Provincia Redazione

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13 Marzo 2025 - 15:32

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CREMONA - «Arroganza. Sinonimi: tracotanza, presunzione, protervia, spocchia, superbia, supponenza, insolenza, prepotenza. Mi definisce amico. Io un amico così non lo vorrei proprio. A una persona così grama, per dirla un po’ in cremonese, si chiederebbe un intervento di contributo al proprio libro “Cremona caput mundi del Partito Radicale”?». Sono le dure parole di Luciano Pizzetti, presidente del Consiglio comunale, in risposta alle pungenti dichiarazioni di Sergio Ravelli del partito radicale nel contesto della gestione dei fondi Tamoil per la riqualificazione di piazza Roma.

«Conosco da decenni l’amico Luciano Pizzetti, ne apprezzo la sua capacità politica e la sua abilità nel barcamenarsi tra le mille burrasche politiche. Ma conosco bene anche la sua arroganza nei confronti di chi la pensa diversamente da lui e la sua tendenza a raccontare spesso mezze verità». Ha scritto Ravelli in una nota diffusa ieri.

«A una persona di tal fatta si chiederebbe di firmare i referendum sulla giustizia promossi dal Partito Radicale - prosegue la risposta di Pizzetti -, firme che ho apposto volentieri e convintamente, tra i pochi a Sinistra peraltro? Firme che sono state ampiamente propagandate anche con intervista a Radio Radicale. Allora i casi sono due. O Sergio Ravelli è dissociato, cosa che in alcun modo credo. O Sergio Ravelli non ha argomenti a confutazione di quanto ho scritto e si rifugia nell’offesa».

«Come scrive Camilleri, penso di inzertarci assai - prosegue Pizzetti -. Tant’è che non una sola considerazione è giunta nel merito. In questi anni Ravelli ha costruito una propria narrazione come fosse Lancillotto contro Meleagant. È una narrazione a proprio uso e consumo. Chi la mette in discussione pecca di lesa maestà. Non è l’unico paladino ambientale. Se ne faccia una ragione. Ha fatto la sua parte e altri hanno fatto la loro. Anche più di lui».

«Quanto al radical chic - prosegue Pizzetti - è termine non tardo comunista ma entrato nel linguaggio convenzionale anche per definire chi non si occupa di un tema concreto, come sono i diritti sociali a partire dal lavoro. Altro non è che una constatazione ad personam. Infine, io non ricordo la mail che gli avrei inviato e che egli conserverebbe con tanta cura, però sarei lieto di leggerla. Comunque, al di là delle nostre “begate”, resta un fatto incontrovertibile. Sarà il Consiglio comunale di Cremona a decidere come utilizzare in ambito ambientale le risorse risarcitorie di Tamoil» conclude Pizzetti, rimarcando la sua posizione.

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