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IL FUTURO DEI GIOVANI

«Il 12% degli studenti non arriva al diploma»

Nel Cremasco dato superiore alla media lombarda, picco fino al 30% nei piccoli comuni

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

01 Marzo 2025 - 05:05

«Il 12% degli studenti non arriva al diploma»

La consigliera Nancy Pederzani

CREMA - Sempre più studenti cremaschi abbandonano le superiori. Crema è storicamente un polo di riferimento per i giovani del territorio e non solo, grazie alla concentrazione di istituti di ogni indirizzo. I dati delineano una situazione che richiede attenzione. La dispersione scolastica nell’ambito cremasco si attesta infatti al 12,23% ed è più alta della media regionale (11,9%), con picchi del 20-30% tra i ragazzi di età compresa dai 14 ai 19 anni che risiedono nei comuni più piccoli del territorio. Solo contando gli iscritti alle superiori cittadine, che sono oltre 6.000, significa che oltre 700 studenti non completano il percorso.

Il riferimento è ai 48 Comuni dell’Ambito cremasco, numeri contenuti nel Piano di zona dei servizi sociali che tutti gli enti locali stanno approvando in queste settimane. Uno strumento per governare il Welfare a livello distrettuale uniformando prestazioni, tariffe a carico degli utenti e obiettivi. Il Piano conferma come i casi di minori seguiti dal servizio tutela sono in crescita dal post-Covid, con un incremento di adolescenti che manifestano autolesionismo e disagio psicologico. Non vanno bene nemmeno le cose per il cosiddetto tasso di Neet (giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi): nel territorio è pari al 22,6%, superiore alla media regionale del 17,4%.

A segnalare la situazione è la consigliera comunale del Pd Nancy Pederzani. «La disoccupazione giovanile è in aumento, con differenze significative tra le fasce d’età e un impatto particolarmente negativo sull’occupazione femminile, che continua a soffrire i contraccolpi dell’emergenza sanitaria che ha amplificato ulteriormente la forbice già esistente in epoca pre-Covid — sottolinea —: questi numeri ci impongono una riflessione approfondita. È sempre più urgente un’analisi dei fenomeni a partire dai giovani, come protagonisti e determinanti dei processi».

Secondo la consigliera è utile partire dai dati contenuti nel Piano di zona dei Servizi sociali per affrontare le sfide future. «Anche alla luce — conclude Pederzani — di indicatori demografici come l’indice di vecchiaia, di ricambio della popolazione attiva e di natalità. La diminuzione della popolazione giovane rende ancora più urgente sviluppare politiche di inclusione che facilitino il loro ingresso nei processi sociali ed economici».

Per l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironoi, fornire le basi per affrontare l’impegno di un’occupazione è lo strumento chiave per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. «Bisogna rendere lo studio e il lavoro gli strumenti prioritari — commenta — per contrastare le situazioni di disagio che spesso non consentono ai ragazzi di acquisire le competenze necessarie per riuscire a trovare un’occupazione in linea con le loro attitudini e realizzarsi così sul piano umano. Molto importante è creare sinergie virtuose tra il piano educativo e quello affettivo, per dare vita a relazioni che permettano ai giovani di crescere sul piano delle competenze tecniche, ma soprattutto sul piano umano».

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