L'ANALISI
27 Febbraio 2025 - 17:58
CREMA - Un’insegnante, in pensione da non più di un anno e quindi avvezza alla tecnologia, oltre che attiva sui social. Insomma, non esattamente la vittima ideale dei truffatori che si affidano a sms e telefonate. «Eppure, una tecnica del genere non l’avevo mai sentita. Tant’è vero, che ho deciso di raccontare quanto accaduto, proprio per mettere in guardia».
Nella tarda mattinata di oggi, la docente cremasca ha infatti ricevuto sul cellulare un messaggio che, almeno per com’era formulato, avrebbe tratto in inganno molti e sembrava arrivare dal gestore del circuito delle carte di credito: «È stata richiesta un’autorizzazione di pagamento di 2.350 euro, se non sei stata tu contatta il servizio clienti».
«Tra l’altro, ero appena uscita dalla mia banca». Quindi la chiamata al numero indicato. E chi ha risposto si è finto professionale, nel tentativo di carpire le informazioni che sarebbero poi servite per concretizzare il raggiro. «Quando ho spiegato che ero davanti all’agenzia, mi ha chiesto di che banca si trattasse. E a quel punto, ha sostenuto che l’istituto fosse sotto indagine».
Rientrata nella filiale, la cliente ha spiegato che stava per passare al telefono uno degli impiegati. Ma a quel punto, l’interlocutore ha cambiato registro: «Le devono fare qualche domanda i carabinieri». E la nuova voce, «sono il maresciallo...», è parsa più titubante. «Ho detto che ero proprio di fronte alla caserma e che l’avrei fatto richiamare dai colleghi di Crema». «Va bene», la risposta. In compenso, poco dopo, l’insegnante ha ricevuto un messaggio zeppo di insulti. E ha subito contattato i carabinieri... quelli veri.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris