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LE AZIENDE E LE PARTECIPAZIONI

«Governance più forti se aperte ai lavoratori»

Dibattito organizzato da Forza Italia a Relais Convento per discutere dei punti di vista sul disegno di legge che incentiva la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa

La Provincia Redazione

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07 Febbraio 2025 - 21:20

«Governance più forti se aperte ai lavoratori»

CREMONA - «Seguire l’intuizione dell’articolo 46 della costituzione». Si avvicendano i punti di vista sul disegno di legge che incentiva la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa (già prevista, ma mai attuata dai padri costituenti), in un dibattito organizzato oggi da Forza Italia a Relais Convento. La parola va a sindacati, imprese e politica, con la voce dell’On. Chiara Tenerini, Responsabile Nazionale del dipartimento Lavoro (FI), Stefano Allegri, presidente dell’Associazione industriali di Cremona, Ivan Zaffanelli, gegretario generale di Cisl Asse del Po; Emmanuele Massagli, presidente della Fondazione Ezio Tarantelli.


Apre il moderatore Luca Ghidini, commissario cittadino di Forza Italia, richiamando il senso della proposta. «È in atto una congiuntura di grande cambiamento – esordisce – perché la partecipazione pone un dilemma culturale non ancora risolto: come si deve gestire il conflitto di interesse secolare tra capitale e lavoro, che diventa così dirimente?».


Tenerini entra nel vivo della questione, facendo il punto sullo stato di avanzamento dei lavori. Il percorso, spiega, ha avuto inizio grazie alla CISL, che nel 2023 ha raccolto 400mila firme a sostegno della proposta. A quel punto, è passata al vaglio di Forza Italia. «Antonio Tajani si è speso molto per garantire un finanziamento di 72milioni di euro a sostegno di questa proposta di legge – precisa l’Onorevole – perché dopo 70 anni si dà gambe all'articolo 46 della Costituzione, con l’idea della partecipazione. Nella commissione lavoro abbiamo deciso all'unanimità di partire dal testo base della proposta di iniziativa popolare, essendo il più completo. Dopo la fase di audizioni e l’iter emendativo, la proposta è pronta. Siamo pronti per il dibattito in aula, che è fissato all’ordine del giorno per la settimana prossima».


Zaffanelli sottolinea che la legge è necessaria, se il sistema produttivo vuole reggere alle sfide del futuro. «Le battaglie di domani senza partecipazione sono impensabili – dichiara – pensando soprattutto alle varie ‘transizioni’, tra intelligenza artificiale e rivoluzione green». Ma la legge, sottolinea, «Non imporrà al datore di lavoro di coinvolgere il lavoratore nella gestione dell’azienda. Le relazioni industriali miglioreranno parecchio divenendo partecipative: ci sono implicazioni positive sul fronte salariale, ma anche in termini di sicurezza sul lavoro».


La proposta avrebbe anche l’ambizione di migliorare la produttività italiana. Allegri, sul punto, interviene con sguardo più critico: «I numeri dicono che il nostro Paese è tenuto in piedi dalla manifattura – precisa – che dipende anche da fattori quali il costo dell'energia, in Italia al momento estremamente cara. Nonostante questo, nel 2024 abbiamo esportato 688 miliardi. Non è coerente dire che l'Italia è un Paese a bassa produttività». E aggiunge: «Sicuramente esiste il problema dei salari – spiega – e occorre individuare sistemi di distribuzione della ricchezza diversi; ma distribuire gli utili al 10% è impensabile per l’imprenditore».


Chiude il dibattito l’intervento Massagli, che precisa il senso della nozione di ‘partecipazione’. «L’epoca della linearità novecentesca è passata – chiarisce – e i lavoratori, statisticamente, hanno una maggior capacità di interlocuzione. La CISL non ha pensato di creare nulla, ma ha riletto l'intuizione del art 46, riscoprendo un tema originale e distintivo della rispetto alla CGIL. Ha scelto di ragionare in una logica collaborativa, e non conflittuale, coerentemente con la propria identità».

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