L'ANALISI
06 Febbraio 2025 - 20:30
CREMONA - Hanno parlato tutti: operatori e famiglie, esprimendo prima preoccupazione e poi dissenso per il potenziale frantumarsi di una rete di relazioni che, essendo consolidata, cambiando si presta al rischio di venire sfibrata nella sua struttura, anche umano-psicologica; i dirigenti scolastici, sottolineando la difficoltà di dover ricalibrare assetto ad anno scolastico inoltrato; e la politica, con le minoranze rapide nel cavalcare legittimamente l’onda chiedendo chiarezza e garanzie, e l’amministrazione, forse un po’ in difficoltà nello spiegare la svolta inattesa appellandosi all’esigenza di una gara.
Mancava un intervento, il più rilevante: quello della cooperativa bergamasca Progetto A, che dal primo marzo subentrerà al raggruppamento di organizzazioni locali che fino ad ora hanno coperto il servizio di supporto all’educazione e all’autonomia personale degli studenti con disabilità. Era la posizione più attesa, perché dirimente nella sostanza di un caso che mostrando nubi all’orizzonte domanda torni presto il sereno, non fosse che per la delicatezza dei possibili sviluppi anche sul fronte occupazionale. Eccola: arriva ora, puntuale e articolata. E fitta di garanzie.
Subito la più importante: «Tutto il personale attualmente impegnato nel servizio verrà assunto senza alcuna interruzione nel rapporto di lavoro — è la rassicurazione del presidente, Eros Giampiero Ferri —, come per altro fissato opportunamente dalla gara d’appalto indetta dal Comune, previsto dalla normativa e dal contratto nazionale di settore in materia di cambi di gestione ed espressamente dichiarato da tutti gli operatori economici partecipanti alla gara. L’assorbimento è una delle clausole sociali sottoscritte con l’offerta e l’iter verrà garantito anche grazie al sostegno delle organizzazioni sindacali».
La seconda garanzia, ugualmente determinante: «Il personale attualmente impegnato proseguirà il proprio incarico con gli stessi utenti, nel rispetto della continuità educativa, elemento fondamentale per l’attività assegnata — spiega ancora Ferri —. Non a caso, proprio per dare corso alle procedure di passaggio, abbiamo da subito formalizzato al gestore uscente e alle organizzazioni sindacali la richiesta di trasmissione dell’elenco dei lavoratori e delle lavoratrici attualmente impiegati e che hanno diritto all’assunzione».
Il ‘nota bene’: «Ad oggi, tuttavia, quella richiesta è rimasta senza riscontro» specifica il presidente di Progetto A.
Che puntualizza anche un altro aspetto: «Il personale eventualmente incaricato da altre realtà cooperative su differenti progetti potrà tranquillamente proseguire il suo incarico anche con altri datori di lavoro, ovviamente con preliminare verifica della compatibilità di orario, come peraltro normalmente avviene in tutte le circostanze simili».
Conosce i timori che si sono alzati, Ferri. Li recepisce provando ad allontanarli: «Siamo consapevoli che la rigidità prevista dalla normativa possa talvolta attenuare il vantaggio competitivo di cui potrebbero godere gli operatori locali, i quali negli anni hanno costruito relazioni positive e un consolidato sistema territoriale a beneficio anche dei progetti gestiti. Colgo dunque con comprensione il rammarico espresso dalle cooperative del territorio, che per molti anni hanno svolto con soddisfazione questo importante servizio a favore degli studenti, delle studentesse e delle famiglie cremonesi. Ma abbiamo a cuore innanzitutto il benessere degli utenti e delle loro famiglie, che concretizziamo soprattutto attraverso il sostegno e la formazione del nostro personale e la costruzione di relazioni positive con tutta la rete locale nei territori in cui siamo presenti. Ogni dipendente della Progetto A ha già un suo incarico assegnato e non abbiamo alcuna convenienza e tanto meno intenzione di sostituire il personale oggi impegnato nelle attività educative del Comune di Cremona, con proprio personale già assunto».
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