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GRONTARDO. LE LACRIME E IL DOLORE

Tutta Levata per l’addio a Marta

Commozione ai funerali della 28enne Rebeccani. Il don: «Una giovane che ha dedicato la vita agli altri»

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

04 Febbraio 2025 - 18:55

Tutta Levata per l’addio a Marta

LEVATA - La chiesa di San Martino a Levata a stento ha potuto ospitare tutti gli amici e i parenti che hanno voluto rendere l’ultimo saluto a Marta Rebeccani, la 28enne morta a causa di una grave malattia. Sul sagrato ad attendere Marta gli amici, i coetanei e tanta gente della piccola frazione, oltre che don Diego Pallavicini, che ha celebrato la funzione. L’arrivo dei genitori, Roberta e Claudio, e della sorella Giulia ha rappresentato da subito un momento molto toccante. Dopo la benedizione l’ingresso nella navata centrale della chiesa, fino all’altare, con i banchi e le sedie completamente occupati e con moltissima gente che ha seguito la messa in piedi lungo le navate laterali, al punto che è stato quasi impossibile muoversi durante la funzione. Sulla bara, rose bianche e gialle per Marta, oltre ai cesti di fiori che hanno ornato la chiesa.

Nella sua omelia don Pallavicini ha rivolto un saluto speciale ai familiari della ragazza, ricordandone la sofferenza dell’ultimo periodo, ma anche il senso di altruismo e generosità nella sua attività professionale al servizio dei più deboli e in particolare dei disabili, Marta lavorava presso Fondazione Sospiro.

«Marta si è dedicata agli altri, facendo del suo lavoro anche il motivo dominante della sua vita. È stata molto apprezzata, molti le hanno voluto bene e la vostra presenza qui, così numerosa, ne è la riprova. In chiesa ci sono tanti giovani, proprio come Marta, che hanno avuto la fortuna di conoscerla e di dividere con lei la loro vita». Poi, rivolgendosi ai familiari, ha aggiunto: «È difficile, anzi impossibile accettare la morte di un figlio o di una figlia per un genitore, non è naturale, non fa parte del percorso della vita. Che cosa possiamo fare dunque di fronte a questo, davanti al male, alla malattia, a questa prova tremenda della vita?».

Un riferimento a ciò che rimane dentro l’animo, al conforto della Fede, a quella che don Pallavicini ha definito come «rinascita». Infine, tra la commozione generale, dopo un saluto speciale anche a Giulia, sorella di Marta, don Pallavicini ha ricordato che i coetanei di Marta, classe 1996, hanno avviato una raccolta fondi a favore dell’associazione MEDeA, che si dedica alla ricerca contro il cancro. Poi, all’uscita del feretro, dopo la messa, l’ultimo abbraccio ai genitori e a tutti i familiari da parte dell’intera comunità di Levata.

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