L'ANALISI
04 Febbraio 2025 - 11:06
CREMONA - Peggiora nel 2024 la situazione dello smog nelle città italiane. Aumentano, infatti, a 25 (dai 18 del 2023) su 98 in totale, i centri urbani in cui sono stati superati i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente, 'Mal'Aria di città 2025', in cui si rileva che rispetto ai nuovi target europei al 2030 la situazione è ancora più critica.
La rilevazione è stata fatta da 50 centraline. Al primo posto per inquinamento si conferma Frosinone che insieme con Milano sono maglie nere con 68 giorni di sforamenti, seguite da Verona con 66 e Vicenza con 64. Cremona si trova all'undicesimo posto in Italia con 52 giorni di sforamento e rientra tra le città indicate da Legambiente come quelle «che devono ridurre le concentrazioni attuali tra il 28% e il 39%», assieme a Verona, Padova e Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo.
«Sforamenti registrati in più centraline nella stessa città - osserva Legambiente - sono il segno di un problema diffuso e strutturale in molte aree urbane». L’associazione ambientalista ricorda che «il 2030 è alle porte, servono scelte coraggiose ora. È fondamentale investire nella mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e rendendo le città più vivibili, con spazi pedonali e ciclabili».
«Con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, a partire dal primo gennaio 2030, salirebbero a 70 le città fuorilegge» rispetto alla nuova soglia di 20 microgrammi (µg) per metro cubo di polveri sottili Pm10, spiega Legambiente precisando che «tra le città più indietro, che devono ridurre le concentrazioni attuali tra il 28% e il 39%, ci sono Verona, Cremona, Padova e Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo».
«Dobbiamo accelerare drasticamente il passo - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente -. È una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo». Il responsabile scientifico di Legambiente, Andrea Minutolo, rileva che «i dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento, con troppe città ancora lontane dagli obiettivi. Le conseguenze non si limitano all’ambiente, ma coinvolgono anche la salute pubblica e l'economia». E ricorda che lo smog «è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 morti premature solo in Italia».
Legambiente ha presentato 'Mal'Aria' nel giorno di avvio della sua campagna itinerante 'Città2030, come cambia la mobilità' che, fino al 18 marzo, attraverserà le città italiane per capire quanto manca alle aree urbane per avere un sistema di trasporto sostenibile, efficiente, accessibile e che renda le strade più sicure, a partire dagli utenti più deboli come i pedoni e i ciclisti. «L'aria resta irrespirabile e i livelli di inquinamento attuali sono ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore nel 2030».
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