L'ANALISI
04 Febbraio 2025 - 09:57
CREMONA - Sono arrivati dal Cremasco, dal Casalasco, dal Cremonese per partecipare all’Assemblea dei Sindaci della Provincia di Cremona, chiamata a esprimere un parere non vincolante sulla nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (Dup) 2025/2027 e sul bilancio previsionale. Un coinvolgimento dei primi cittadini che il presidente Roberto Mariani aveva annunciato nelle sue linee programmatiche, per far sì che la Provincia potesse diventare il centro catalizzatore delle esigenze dei territori.
L’incontro si è tenuto nell’aula magna del Politecnico di Cremona, con un’altra novità: agli incontri hanno partecipato anche i dirigenti di settore dell’amministrazione provinciale che hanno spiegato le varie voci. Il bilancio, anche se il voto dell’assemblea dei sindaci non è vincolante è passato con 35 favorevoli e 21 astenuti, dopo che la sindaca di Calvatone e consigliere di minoranza Valeria Patelli pur con un intervento molto critico verso la maggioranza, ha invitato l’opposizione all’astensione.
Un bilancio da 145 milioni per il 2025, 108 per il 2026 e 94 per il 2027 «soldi che arrivano dalla precedente amministrazione, ma che di fatto erano un tantino bloccati», ha detto Mariani. A bilancio decine e decine di opere pubbliche, interventi sulla viabilità, sulle scuole, sulla sicurezza stradale e di protezione civile, da Spino d’Adda a Spineda, da Ostiano a Spinadesco, ma dopo la riunione del consiglio provinciale dei giorni scorsi, che ha discusso e votato le modifiche statutarie di Centro Padane Engineering Srl, ovviamente la discussione si è spostata sull’argomento. Con molta pacatezza. Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo, ha chiesto a Mariani: «Se non si sa quando entreranno i soldi della vendita delle azioni di Centro Padane come fate a metterle a bilancio e a farlo pareggiare?» Anche Patelli ha incalzato affermando che ci «sarà un forte sbilancio».
I dirigenti provinciali hanno risposto che se i soldi non entreranno nell’esercizio di bilancio, si cercheranno maggiore entrate e sarà impiegato l’avanzo di amministrazione non vincolato. A tal proposito il presidente Mariani ha ricordato che il prelievo forzoso dello Stato ammonta a 27 milioni di euro: «Pensate cosa potremmo fare se rimanessero qui». Anche senza questi fondi il bilancio fa apparire una Provincia come rivitalizzata: nel 2025 ben 31 milioni per la viabilità, 12 per l’edilizia scolastica, 9,3 per i centri per l’impiego, 300mila euro per la protezione civile, che conta ben 34 associazioni per un totale di 750 volontari (con la realizzazione di quattro centri di emergenza a Cremona, Crema, Piadena e Martignana) e quasi un milione per interventi naturalistici (compresa la sistemazione di Cascina Stella di Castelleone) e 50mila euro per la polizia provinciale.
Mariani ha anche ammesso che occorre rilanciare il Masterplan 3C, partito bene, ma adesso un po’ in frenata. Opinione condivisa anche dalla vicesindaca di Cremona, Francesca Romagnoli, che ha auspicato un’azione più incisa per far sì che «i nostri ragazzi andati all’estero a lavorare possano tornare a casa». Apprezzato dal sindaco di Crema Fabio Bergamaschi il metodo adottato da Mariani affermando che è «molto positivo questo coinvolgimento dei Comuni», mentre Patelli, più prudente, ha auspicato «che questo timido tentativo di coinvolgimento vada avanti». E dopo il via libera dei sindaci è arrivato anche quello vero e proprio del Consiglio provinciale, che si è tenuto subito dopo. Anche qui la minoranza si è astenuta.
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